Milano, in 3 sul monopattino in centro. Se questi sono i controlli...

Nessuna demonizzazione del mezzo, ma se si punta sulla nuova mobilità bisogna far rispettare le regole

In tre sul monopattino a Milano

In tre sul monopattino a Milano

Milano, 29 settembre 2020 - Quella che vedete è una foto che, meglio di tante parole, spiega la situazione della mobilità cittadina sul fronte monopattini. Nessuno mette in discussione il mezzo, né la volontà del Comune di Milano di entrare finalmente nel futuro scommettendo sulla “mobilità dolce” e trasporti meno inquinanti.

151 incidenti in monopattino, con la media di due al giorno? Ma quelli tra auto e auto (455) o tra macchine e moto (595) sono molti di più. L’opposizione manifesta contro ciclabili e monopattini? L’alternativa non può certo essere lo slogan "più auto per tutti". D’altronde siamo nel 2020, ancora migliaia di persone in città - e milioni nel mondo - secondo le stime dei più autorevoli esperti, muoiono a causa delle conseguenze dello smog. Senza contare il possibile “peso” delle polveri sottili - ancora non accertato, ma ipotizzato da più studi - nel fare da propagatore del virus Covid 19. Ma resta un fatto: se si vuole sterzare, in modo legittimo, verso un nuovo tipo di mobilità, bisogna prevedere controlli serrati. E intervenire in corso d’opera per aggiustare i problemi.

Lo stesso sindaco Giuseppe Sala, giorni fa, ha lanciato l’allarme sui cattivi comportamenti in strada di troppi milanesi. E il Comune ha schierato sette steward. Evidentemente non basta, se - come si vede nelle foto - due donne e un bambino seduto a cavalcioni sul manubrio di un monopattino girano liberamente, sotto gli occhi dei passanti, in tre, senza casco (non obbligatorio) tra via Dante, via Torino, piazza Duomo, corso Vittorio Emanuele. In pieno giorno. Senza che un ghisa li fermi.

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