"Tre anni e mezzo di carcere per il re delle carrozzerie e delle discoteche"

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"Non c’e regola per me, la regola è che siamo in una giungla". L’imprenditore di Bareggio Rocco Mongiardo (foto), intercettato dalla Guardia di finanzia, sintetizzava così all’interlocutore la sua visione della vita. Per il “re delle carrozzerie e delle discoteche“ - arrestato il 18 febbraio dell’anno scorso dalla Guardia di finanza di Magenta con l’accusa di bancarotta e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte - ieri la Procura di Milano ha chiesto una condanna a tre anni e mezzo di carcere nel processo con rito abbreviato (quindi con lo sconto di un terzo della pena) davanti al gup. Processo che si concluderà a settembre. Dalle indagini, che hanno portato al sequestro di oltre 6 milioni di euro fra denaro e immobili nella zona di Bareggio, era emerso che il 39enne avrebbe anche approfittato degli istituti "di rateizzazione dei propri debiti tributari e di dilazione delle procedure prefallimentari" previsti per l’emergenza Covid, durante la quale ha "sfruttato l’oggetto sociale e il codice Ateco" di una società "per la commercializzazione di mascherine". Secondo l’accusa Mongiardo, in passato proprietario della discoteca “Dubai“ di Magenta, avrebbe svuotato ciclicamente le aziende, attive nel settore della carrozzeria, del gruppo a lui riconducibile e fallito, in parte trasferendone gli asset a nuove società intestate a prestanome, e in parte distraendone il patrimonio per scopi personali. Il "sistema" gli avrebbe permesso di evadere il Fisco per circa 12 milioni.

A.G.

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