Travolte e uccise in un campo, l'appello: "Trovate chi era con Hanan e la sua amica"

Il conducente del mezzo è di un’azienda agricola di Lacchiarella. Il fratello: "E' sconvolto, non le ha viste"

Il luogo del ritrovamento

Il luogo del ritrovamento

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«Mia cugina e la sua amica Sara hanno trascorso la notte in compagnia di altri due ragazzi: chi sono? Devono chiarire cosa è successo. Noi siamo tutti sotto choc". Lo dice Miriam Sekka, ventiquattrenne marocchina, cugina di Hanan Nekhla, la trentunenne trovata morta in un campo di mais a San Giuliano Milanese insieme a Sara El Jaafari, connazionale di 28 anni. Sono state prese in pieno da un macchinario agricolo che venerdì mattina stava spargendo insetticida. I carabinieri della Compagnia di San Donato hanno trovato coperte, tracce di consumo di stupefacenti e alcuni cellulari, "sicuramente più di uno", hanno spiegato i militari. Intanto l’agricoltore che era alla guida del mezzo, un giovane che lavora nell’azienda di famiglia a Lacchiarella, nel Milanese, è indagato per duplice omicidio colposo. "E’ stato un incidente, non le ha viste. Purtroppo ora è sconvolto", ha dichiarato il fratello.

Sara ha lanciato l’allarme con una telefonata al 112 venerdì attorno alle 11, senza però essere in grado di spiegare con precisione dove si trovasse, e dicendo che una sua amica che era con lei (Hanan) era già morta. I corpi sono stati trovati sabato alle 19.50. "Mia cugina era una brava ragazza - sottolinea Miriam -. Era in Italia da circa 6 anni. Da un paio di mesi si era trasferita a Treviglio e aveva trovato lavoro in un ristorante, dopo essere stata per un anno a Milano. Voleva stabilità, sognava di poter comprare una casa e di vivere felice con il suo fidanzato, marocchino. Si era in precedenza sposata con un italiano ma i rapporti si erano raffreddati". Miriam si è presentata dai carabinieri sabato mattina a presentare denuncia di scomparsa della cugina. "Giovedì Hanan è andata a casa di mia sorella, in provincia di Varese, e aveva intenzione di passare la notte da lei. Alle 3, però, è uscita.

L’unica ad averla vista è stata mia madre. Vado a incontrare una mia amica. Torno tra un’ora, le ha detto Hanan". Poi nessuno dei familiari l’ha più vista. "Io - racconta ancora Miriam - ho ricevuto una telefonata da Sara, che conoscevo, alle 00.57. Ma non ho risposto. La sera successiva sono stata contattata dai carabinieri, che hanno visto questa chiamata dall’utenza di Sara alla mia". Miriam ha contattato amici e conoscenti "e ho saputo che Sara, che viveva in zona Giambellino, quella notte era uscita con due ragazzi marocchini e che insieme erano andati a prendere Hanan". Nessuna delle due ragazze svolgeva un lavoro, formalmente. L’autopsia.sui corpi delle due ragazze, inizialmente prevista per oggi, è stata rinviata a domani.  Il motivo del rinvio è che mancavano avvisi e notifiche a tutte le parti che avrebberopotuto partecipare all'accertamento irripetibile

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