Donne travolte e uccise in un campo: bracciante indagato

"Non mi sono accorto di nulla", ha detto ai carabinieri l'uomo che guidava il mezzo agricolo che avrebbe investito le due amiche ritrovate senza vita a San Giuliano

Il luogo del ritrovamento

Il luogo del ritrovamento

San Giuliano Millanese (Milano), 4 luglio 2021 - È indagato per duplice omicidio colposo il bracciante ritenuto responsabile di aver investito e ucciso venerdì mattina le due giovani marocchine ritrovate ieri sera senza vita in un campo tra San Giuliano Milanese e Locate Triulzi. Il procuratore della Repubblica di Lodi, Domenico Chiaro, sottolinea però che "si tratta, semplicemente, di un atto dovuto" per consentire all'uomo di partecipare con un proprio consulente, se lo riterrà opportuno, a accertamenti irripetibili come le autopsie di domani. E' stato anche sequestrato il mezzo pesante nel frattempo ritrovato a Pavia - si tratterebbe di un mezzo utilizzato per lo spargimento di insetticidi con ruote alte oltre 4 metri - che viene analizzato dagli inquirenti.  L'agricoltore ai carabinieri che indagano sul caso ha spiegato di non essersi accorto di nulla.  L'uomo è stato sentito per molte ore la scorsa notte, così come il proprietario dell'azienda agricola.

Hanan Nekhla
Hanan Nekhla

Chi c'era con le due ragazze?

Gli investigatori, nel frattempo, stanno cercando di appurare l'eventuale presenza di altre persone, nel'ipotesi che le due amiche Hanan Nekhla e Sara El Jaafari, rispettivamente di 32 e 28 anni, entrambe di origine marocchina, non fossero sole. Sul luogo della tragedia, infatti, sono stati trovati più di due telefoni cellulari. Ipotizzabile, la presenza di testimoni. Nessuno dei familiari si è presentato però dagli inquirenti. Solo una parente della donna più grande, che ne ha denunciato la scomparsa dopo essere stata però chiamata dai carabinieri.  

La telefonata al 112

Sembra così confermata la versione data al telefono da una delle due donne che, venerdì mattina alle undici e mezza, aveva chiamato disperata il 112 e, parlando un po' in italiano e un po' in arabo, aveva spiegato che una mietitrebbia o un altro mezzo simile le aveva investite: la donna aveva detto che l'amica era già morta e lei gravemente ferita. Poi la telefonata si era interrotta e, da quel momento, il telefono non era più stato raggiungibile. Fin da subito i carabinieri della compagnia di San Donato Milanese avevano avviato le ricerche nella zona dove era stato localizzato il cellulare della donna  in aperta campagna,a San Giuliano Milanese, mentre avevano contestualmente informato la Procura della Repubblica di Lodi per la localizzazione del telefono, che è sempre risultato irraggiungibile e che, quindi, non era stato possibile rintracciare. I carabinieri avevano anche richiesto alla Prefettura di Milano l'attivazione del piano di ricerca di persone scomparse. Poi la scoperta dopo 30 ore di ricerche dei due corpi nel campo, al confine con Locate Triulzi. 

Incidente ed esame tossicologico

Sui cadaveri il medico legale ha subito riscontrato segni compatibili con un possibile trascinamento e schiacciamento, ma sarà decisiva l'autopsia che verrà eseguita domani, all'Istituto di Medicina legale di Pavia. L'ipotesi è che la 32enne sia morta sul colpo, mentre l'altra, quella che ha lanciato l'allarme, sarebbe stata investita e avrebbe respirato poi molto pesticida. Nel corso della telefonata con cui aveva lanciato l'allarme, infatti, le parole si facevano via via più confuse. Per questo sarà anche eseguito un esame tossicologico. Ma cosa ci facevano le due giovani nel campo di mais? Alcuni oggetti ritrovati, tra cui della carta stagnola, lasciano supporre del consumo di droga oltre che di alcol. Le due erano in un giaciglio realizzato con coperte. La più giovane risulta avere un precedente per rapina. Le indagini sono coordinate dalla Procura di Lodi.

 

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