Distanziamento sui trasporti, il braccio di ferro continua

L’ordinanza della Regione Lombardia che ha allentato il distanziamento resta in vigore fino a lunedì. Nuovo incontro

Il ripristino del distanziamento ha provocato un assalto ai treni dell’alta velocità

Il ripristino del distanziamento ha provocato un assalto ai treni dell’alta velocità

Milano, 7 agosto 2020 - L’ordinanza della Regione Lombardia che lo scorso 31 luglio aveva allentato le misure anti-contagi sui mezzi pubblici resta in vigore, almeno fino a lunedì prossimo. In quella data è previsto un incontro tra Governo e Regioni, che si preannuncia infuocato, nel braccio di ferro sul sistema dei trasporti. Incontro chiesto ieri dal presidente della Conferenza della Regioni e delle Province autonome, il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, dopo giorni segnati da confusione, disallineamenti e divergenze fra il ministro della Salute Roberto Speranza e quello dei Trasporti Paola De Micheli. Una mossa che, così, congela per una manciata di giorni la situazione attuale.

A livello nazionale, sui mezzi pubblici, resta l’obbligo di distanziamento, che di fatto dimezza i posti a sedere disponibili. Scenario che però cambia sul trasporto regionale, con la Lombardia e altre Regione del Nord che hanno deciso di allentare le misure facendo su treni e bus tornare le lancette dell’orologio all’era pre-Covid. Contrasti che sono finiti sul tavolo, ieri, della Conferenza Stato-Regioni, alla quale in rappresentanza della Lombardia ha partecipato l’assessore al Bilancio Davide Caparini. Nel corso dell’incontro, si legge in una nota di Palazzo Lombardia, "le Regioni hanno unanimemente manifestato al Governo la propria preoccupazione rispetto all’obbligatorietà del distanziamento sui mezzi pubblici. Misura questa che comporta criticità in ordine alla gestione del servizio di trasporto pubblico locale, soprattutto in relazione alla ripresa delle attività scolastiche a settembre". Per ora, infatti, i flussi dei pendolari restano limitati rispetto alla normalità. Ma a settembre, con la ripresa delle scuole, la riapertura degli uffici e il graduale assottigliarsi della fetta di impiegati in telelavoro, il sistema ferroviario potrebbe andare in difficoltà.

Serve quindi chiarezza anche perché anche all’interno delle regioni si è creata una situazione a macchia di leopardo. Sulle linee nazionali si viaggia con il distanziamento, che però viene meno sulle linee locali di Trenord dove progressivamente vengono tolti i segnaposto. Segnaposto che a Milano invece restano sulle metropolitane e sui mezzi Atm, che ha deciso di continuare a osservare il distanziamento in attesa di lumi. Nel frattempo il Comitato tecnico scientifico ha confermato la necessità di osservare la distanza di un metro sui treni. Dall’incontro di lunedì tra Regioni e Governo, ha spiegato il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, bisognerà uscire "con valutazioni condivise ma che rispettano le raccomandazioni di rigore e massima prudenza" indicate dagli scienziati.  

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