Sui tram la pubblicità "vergognosa" della dittatura cinese ad Hong Kong. E' polemica

Il movimento politico +Europa ne chiede la rimozione al sindaco Sala e ad Atm

Il post di +Europa su Instagram

Il post di +Europa su Instagram

Una pubblicità sulla livrea dei tram milanesi. Un post su instagram del movimepnto politico +Europa. Di mezzo la Cina e Hong Kong. E la polemica è servita.

"Sui tram milanesi - recita un post di +Europa su Instagram - appare una pubblicità che festeggia i 25 anni della istituzione della Speciale regione amministrativa di Hong Kong, e invita i milanesi a investire e cogliere le opportunità determinate dalla nuova era di stabilità e opportunità. Chiediamo al sindaco Beppe Sala e ai vertici di Atm Milano di rimuovere immediatamente quell'imbarazzante pubblicità che rappresenta il megafono di uno dei regimi piiù oppressivi, se non il più oppressivo, del pianeta e di volere rescindere i relativi contratti pubblicitari anche a costo di esporre Atm al pagamento di penali".

Inizia così un lungo post firmato dalla presidente di +Europa Simona Viola che continua "La Cina ha tradito gli impegni internazionali che aveva assunto quando, 25 anni fa, appunto, le è stata riconsegnata la colonia inglese di Hong Kong ha progressivamente eroso tutti gli spazi di autonomia e di democrazia rappresentativa interni, impedendo ai cittadini di Hong Kong di scegliere liberamente i propri rappresentanti". "La Cina - scrive ancora la Viola - ha represso nel sangue e con brutalità le richieste che provenivano da studenti, professori e cittadini di continuare a vivere, come era stato loro promesso, amministrati da istituzioni autenticamente rappresentative. La Cina ha approvato una legge liberticida che le ha consentito di incarcerare centinaia di manifestanti, di condannarli con processi farsa, di soffocare ogni voce di dissenso e impedisce la libera manifestazione del pensiero. La minoranza uigura, le foto trapelate oggi sulla stampa internazionale sono scioccanti, è detenuta in lager per subire processi di “rieducazione”. Ora è evidente il tentativo della Cina di “rifarsi una verginità” e cercare, in città come Milano, di attrarre nuovi investitori con la parola d’ordine della stabilità. Ma si tratta all’evidenza non della tradizionale stabilità politico – economica delle società democratiche, ma di una "nuova era di stabilità" che corrisponde a un regime repressivo che è costato la vita di molti e la libertà di tutti i cittadini di Hong Kong".

 

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