Il Frecciarancio si ferma, stop al tram verso la Comasina: pendolari in coda sul bus

Da oggi si ferma il tram Milano-Limbiate. Inutilizzati 150 milioni per ammodernare la tratta

Lo storico tram

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Milano - Capolinea. Da oggi si ferma il tram Limbiate-Milano, una linea storica, di oltre cento anni, che finora ha collegato l’ospedale di Mombello prima ad Affori e poi, in tempi più recenti, al capolinea Comasina di M3. Un mezzo utilizzato quotidianamente da oltre 3.000 pendolari. Una tratta di circa 12 km che consente l’accesso alle linee della metropolitana di Milano e ha sempre garantito puntualità in ogni condizione meteo, mentre l’ex statale Comasina che corre parallela è perennemente intasata dalle auto in coda. L’annuncio di chiusura è stato dato in sordina all’inizio dell’estate dall’assessora alla Mobilità di Milano, Arianna Censi.

Da allora è partita una mobilitazione che però non ha sortito effetto. Secondo quanto ricostruito dal comitato dei pendolari, il Frecciarancio si ferma perché scade l’autorizzazione all’esercizio concessa con la riapertura del settembre 2017 e, visto lo stato degli impianti, nessuno si assume la responsabilità di continuare neanche tra Milano e Varedo come richiesto dagli utenti. C’è una questione di sicurezza, ma c’è anche da capire come da oltre 10 anni siano disponibili quasi 150 milioni di euro per la riqualificazione totale della tratta che non si è riusciti a spendere, con il progetto che non è mai andato a gara. Adesso c’è il problema degli "extracosti" dovuti agli aumenti dei prezzi.

Quello che temono i pendolari è che la linea faccia la fine della Milano-Desio, dove il tram non corre più da molti anni. Regione Lombardia ha più volte affermato pubblicamente la disponibilità di farsi carico di una nuova quota di costi per a garantire il ripristino del servizio. Si sono susseguiti appelli e lanci di accuse incrociate, ma al momento sul tavolo non c’è nulla di concreto, se non la sostituzione del tram con il bus.

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