Ragazzo accoltellato dopo lite: è in fin di vita, si cerca banda di aggressori

Raid a Porta Lodovica, scene da Far west e la fuga sul tram 15

La polizia sul luogo dell’aggressione (Newpress)

La polizia sul luogo dell’aggressione (Newpress)

Milano, 11 luglio 2016 - E' gravissimo il ragazzino albanese di diciotto anni ferito con quattro coltellate al petto domenica scorsa a Porta Lodovica. All’Humanitas, dove già quella notte era stato operato d’urgenza per suturare la ferita più grave al cuore, la sua prognosi resta riservata; ma non si è mai svegliato dal coma indotto e non ha dato segni di ripresa. Una settimana fa, ai piedi del tram 15 sul quale una ventina di ragazzini si era appena affrontata nell’ultimo capitolo di una rissa furibonda, a terra rimase lui, diciott’anni da due mesi. Tra le ragazze ammutolite e il conducente che, insieme a un amico, gli stringeva una maglietta intorno al petto per frenare l’emorragia. "Non c’entra niente lui, si è solo messo in mezzo", gridava qualcuno dei suoi amici. Separava due contendenti, o difendeva qualcuno.

Per trovare chi l’ha accoltellato, per capire cosa sia successo davvero domenica notte, gli investigatori della squadra mobile, sezione criminalità straniera cioè quella che si occupa anche delle gang di latinos, stanno lavorando nel massimo riserbo, ma senza fermarsi, giorno e notte da una settimana. Tutto era cominciato intorno alle 22 di domenica, alla chiusura della discoteca Lime Light dove, secondo i proprietari, nessuno dei contendenti era stato lasciato entrare. In piazza Sraffa i testimoni avevano visto un gruppo di ragazzi, "almeno cinque o sei", accanirsi su un salvadoregno di vent’anni, che finirà al Policlinico con uno squarcio alla gola, non in pericolo di vita. Ma qualcuno aveva già tirato fuori il coltello. Gli aggressori erano scappati prendendo il tram in via Giambologna. Inseguiti dai rivali, con ogni probabilità, perché il caos si era scatenato di nuovo all’interno del mezzo pubblico, che riuscirà a fare solo una fermata, con una ventina di persone che continuano a far dentro e fuori, picchiandosi e non solo. Perché a Porta Lodovica quasi tutti scappano e a terra, con qualche amico intorno, resta lui, il ragazzino albanese. Bianco in faccia, pieno di sangue, con gli occhi che sembrano partire per un altro posto. E da lì non sono ancora tornati.

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