Traffico di armi, chiesti i domiciliari per l’imprenditore russo

Era stato arrestato in aeroporto il 17 ottobre scorso su richiesta degli Usa che volevano l’estradizione

Era stato arrestato su richiesta degli Usa nella giornata di lunedì 17 ottobre all’aeroporto di Malpensa mentre si stava imbarcando su un volo diretto a Istanbul, Artem Uss, 40 anni, imprenditore russo che sarebbe implicato con altre 6 persone in un caso di vendita illegale di tecnologie americane a compagnie di armamenti in Russia. Dal giorno dell’arresto è detenuto nel carcere di Busto Arsizio. Per Uss, figlio di Aleksandr, governatore della regione siberiana di Krasnoyarsk, il difensore, l’avvocato Vinicio Nardo, ha chiesto la misura dei domiciliari. L’istanza è stata presentata dal legale alla Corte d’appello di Milano che dovrà fissare un’udienza collegiale, probabilmente tra alcune settimane, dopo che la procura generale si sarà espressa in merito. L’imprenditore russo è accusato di aver acquistato dagli Usa componenti elettronici destinati ad equipaggiare aerei, radar e missili e di averli rivenduti a compagnie russe, eludendo le sanzioni in vigore.

Si sospetta anche che questa rete, finita nel mirino della giustizia americana, abbia utilizzato la stessa società di copertura per trasferire centinaia di milioni di barili di petrolio venezuelano in Russia e in Cina. Nella vicenda sono coinvolti altri quattro russi e due venezuelani. Nell’udienza davanti al giudice a Milano il 21 ottobre scorso Uss ha negato il consenso all’estradizione richiesta dagli Usa. Il procedimento va avanti, la conclusione richiederà diverse settimane,nel frattempo il difensore avvocato Nardo ha chiesto per l’imprenditore i domiciliari.

R.F.

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