Tra zanzare West Olona e hacker

Enrico

Beruschi

Domenica sera, comincio a sentire freddo, credo che succeda a tutti: dopo mesi di immersione nella fornace dell’estate ’22, il primo tepore autunnale ci sembra freddo. È tornato il pettirosso, lo scoiattolo è di casa, è grigio scuro, dicono che non sia nostro, ma americano: gli ho parlato in milanese, ma non capiva, si è preso il suo pezzo di pane ed è salito sul primo albero che ha trovato; i ricci non si vedono quasi più e mi dispiace perché mi fanno compagnia, mentre leggo i giornali. Dovrebbero essere finite le zanzare, soprattutto quelle del Nilo, abituate a pungere gli egiziani; ma poco fa sono stato preso di mira da una cara vecchia zanzara West Olona; era contenta di riassaggiare il mio sangue tanto buono e poi mi ha confidato che non ne possono più di quelle straniere, che fanno del male e rovinano la piazza. Ma parliamo di cose serie: si è rifatto vivo quel simpaticone del mio amico “hacker”, con richiesta di una bella cifra in bit coin; intuendo che io non ne voglia sapere, si è messo a spiegarmi come dovrei comportarmi per accontentarlo: non ho capito niente, non sono più il brillante ragioniere di 50 anni fa. Bene, speriamo che non mandi altre mail, che rompono solo le scatole, abbiamo cose più serie, a cui pensare. Diamo un’occhiata al monte premi dell’ Enalotto, per giocare si gioca, ma pensate al dramma che si potrebbe vivere in caso di quella vincita, viene la paura di giocare una sola combinazione, ci si dedica ai sistemi più inutili, per dividere il rischio. Non sono il signor Bonaventura e poi i milioni non sono più quelli di una volta.

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