
Mario Di Gilio aveva 90 anni e viveva nel quartiere Corvetto (NewPress)
Milano, 11 agosto 2018 - «Totò faceva ridere il pubblico. E mi aveva scelto perché io facevo ridere lui». Lo raccontava al Giorno due anni e mezzo fa, Mario Di Gilio, che negli anni Cinquanta aveva calcato i palcoscenici d’Italia insieme alla compagnia del celebre Antonio De Curtis. Attore, imitatore eccezionale, era nato a Salerno e viveva da anni nel quartiere Corvetto, una periferia difficile che ora piange la scomparsa di questo artista novantenne. Tra gli abitanti c’è chi esorta gli altri a non versare lacrime: «Non piangete. Il signor Di Gilio ora starà facendo il giullare in paradiso». Il suo cavallo di battaglia erano le imitazioni. «Non mi riconosci? Sono io, sono tuo padre!», ripeteva spesso al telefono a Liliana, figlia del grande De Curtis. Stesso timbro, senza inflessione. Era stato al fianco di Totò durante la rivista “A prescindere” tra il ’56 e il ’57. Poi, Milano, dove Di Gilio recitò in una pubblicità di Carosello insieme a Giovanni D’Anzi (celebre musicista e compositore, autore di “Oh mia bela Madunina”). «Ho anche fatto il militare – ha raccontato Di Gilio al Giorno –, sono entrato nell’Arma dei carabinieri ma non erano contenti perché imitavo le voci degli ufficiali». E negli ultimi anni, costretto a fare la spola tra casa e opedali a causa dei problemi di salute, i medici gli chiedevano sempre di recitare sketch di Totò. Tanti cittadini di Corvetto si davano da fare per aiutarlo: tra loro, Pietro Virgilio, amico di sempre. Oggi verranno celebrati i funerali, alle 11, alla parrocchia di Santa Rita e San Michele arcangelo di piazza Gabriele Rosa. Il quartiere non mancherà di dare l’ultimo saluto al suo “giullare”.