Trovata morta in casa, quell’uomo misterioso alla porta: "Lei non voleva farlo entrare"

La vicina: solo la seconda volta Tiziana ha aperto la porta

Tiziana Pavani

Tiziana Pavani

Milano, 14 gennaio 2017 - «La prima volta non l’ha fatto entrare, la seconda sì». Una vicina di casa di Tiziana Pavani, la 54enne trovata morta giovedì sera nel suo appartamento di via Bagarotti 44 in un caseggiato popolare dell’estrema periferia ovest, racconta di questa scena. Un uomo avvistato da una finestra di fronte, a cui la donna avrebbe in un primo momento negato l’ingresso in casa sua, per poi cedere il giorno successivo spalancandogli l’uscio. «Questo è quello che so». La signora Fausta Dalfonso, 86 anni, abruzzese d’origine ma in via Bagarotti «da una vita» conosceva bene Tiziana.

«Una brava donna. Viveva in questo palazzo fin da quando era piccola, prima c’era anche la sua mamma che poi è venuta a mancare. Tiziana era rimasta qui». «Una bravissima donna, una lavoratrice, non aveva mai dato problemi», la ricorda un’altra vicina, 83 anni. Nel complesso di cemento e mattoni a vista in cui «tutti ci conosciamo», la gente è sotto choc. «Non riesco ancora a capacitarmi. Giovedì sono uscita per andare a messa e, rientrando, ho trovato la polizia. Non posso credere che Tiziana non ci sia più», commenta una inquilina straniera.

A trovare il corpo della 54enne, sul letto in un lago di sangue, è stato il suo vicino di casa rientrando dal lavoro. L’alloggio della donna, al quarto piano della scala D, è proprio di fianco all’ascensore. Da quel punto bisogna passare per forza per raggiungere le porte sulla fila di destra, affacciata una dopo l’altra sul ballatoio. Si sentiva un forte odore di gas, la sua porta era socchiusa. Il vicino si è fatto strada, scoprendo la tragedia.

Ora è tutto sigillato: si può vedere solo la porta verniciata di bianco, curata. Un tocco che la contraddistingue da altre, coperte di ruggine, che sembra siano sul punto di cadere da un momento all’altro. Un foglio appiccicato col nastro adesivo avverte: «Locale sottoposto a sequestro giudiziario«. Stona sulla vernice limpida, ricorda a tutti cosa è successo. Una quotidianità perduta insieme alla donna che non c’è più. Sopra quel cartello sembra fuori luogo anche il quadretto dipinto con la scritta «Attenti al gatto» accanto a un micio addormentato. Lo aveva appeso Tiziana, che aveva un gatto. «Dov’è ora la bestiola?», si preoccupa la vicina straniera. «Era dentro l’armadio, aveva cercato riparo. Ora sta bene», le risponde un’altra.

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