Tifoso morto prima di Inter-Napoli, chieste condanne fino a 5 anni e 8 mesi per gli ultrà

Daspo di 8 anni per lo storico capo dei Viking interisti

Gli scontri fra ultras e Daniele Belardinelli

Gli scontri fra ultras e Daniele Belardinelli

Milano, 11 marzo 2019 - Il procuratore aggiunto di Milano Letizia Mannella e il pm Rosaria Stagnaro hanno chiesto 5 condanne a pene comprese tra i 2 anni e 11 mesi e 5 anni e 8 mesi di carcere per i cinque ultras (Francesco Baj, Marco Piovella, Alessandro Martinoli, Simone Tira, Nino Ciccarelli) processati con rito abbreviato per rissa aggravata e altri reati in relazione agli scontri del 26 dicembre prima di Inter-Napoli in cui perse la vita Daniele Belardinelli. Il processo con rito abbreviato a carico di sei ultrà si è aperto stamani nell'aula bunker del carcere di San Vittore. Per gli arrestati l'accusa principale è di rissa aggravata. Tra gli imputati figura Luca Da Ros, il 21enne tifoso interista che ha collaborato con gli inquirenti dando indicazioni utili all'indagine e ha chiesto di patteggiare la pena a un anno e dieci mesi. Fuori dall'aula il suo legale, l'avvocato Alberto Tucci, ha chiesto ai giornalisti di "non diffondere notizie inesatte scrivendo che alcuni ultrà sono stati arrestati per le sue dichiarazioni".

L'ACCUSA - I pm hanno chiesto 3 anni e 8 mesi e 20 giorni per Marco Piovella e 5 anni, 8 mesi e 10 giorni per Nino Ciccarelli storico capo ultras della curva interista Ciccarelli inoltre non potrà più entrare o avvicinarsi agli stadi per 8 anni e dovrà presentarsi alla polizia giudiziaria mentre sono in corso le partite dell'Inter. È quanto emerge dall'ordinanza firmata del gip di Milano Guido Salvini, che ha convalidato il Daspo emesso dalla questura di Milano con l'obbligo "di presentazione alla polizia giudiziaria". Ciccarelli, infatti, stando al provvedimento per 8 anni dovrà presentarsi davanti alle forze dell'ordine 30 minuti dopo l'inizio e 30 minuti prima della fine di ogni partita dell'Inter giocata in Lombardia e trenta minuti dopo l'inizio di ogni incontro che i nerazzurri giocheranno fuori dalla regione, una misura che rende impossibile la presenza di Ciccarelli in tutti quei luoghi, compreso anche il centro sportivo in cui si allena l'Inter, nei quali "sarebbe da ritenere altamente pericolosa". Il gip evidenzia che lo storico capo dei Viking interisti è recidivo, tanto che dal 1995 in poi è stato sottoposto ad una lunga serie di Daspo e, anche il 26 dicembre scorso quando era in via Novara per gli scontri, ha violato un divieto di accesso alle manifestazioni sportive che scadeva per lui nel 2021. Il gip nel provvedimento mette in luce anche il "ruolo di primo piano" di Ciccarelli negli scontri con gli ultras napoletani e il fatto che, come da lui stesso ammesso, "ha ferito con un coltello" un tifoso napoletano. Il Daspo riguarda anche il divieto d'accesso a tutti gli impianti sportivi per partite di calcio nell'Unione Europea.

LA DIFESA - "Sono richieste di condanna con pene eccessive e sproporzionate". Così gli avvocati Mirko Perlino, Antonio Radaelli e Omar Gaafar, legali di alcuni ultrà a processo, hanno commentato le richieste di condanna.  I legali, oltre ad aver chiesto anche le assoluzioni per alcuni capi di imputazione, anche per Piovella e Ciccarelli, i due leader della curva interista, hanno chiesto almeno che agli imputati vengano concesse le attenuanti generiche. Il procuratore aggiunto Letizia Mannella e il pm Michela Bordieri hanno chiesto invece al giudice di non concedere alcuna attenuante agli ultras.

IN AULA - All'udienza, a porte chiuse, ha partecipato anche la moglie di Daniele Belardinelli. La donna, però, in questo filone del procedimento con al centro l'accusa di rissa aggravata, ha deciso di non costituirsi parte civile contro gli imputati. Il giudice ha rinviato il procedimento al prossimo 20 marzo, quando emetterà la sentenza, mentre la decisione sul  patteggiamento di un sesto imputato è prevista per il giorno successivo.

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