Inter-Napoli, tifoso morto investito prima della partita: il mistero del suv nero

Testimonianze al vaglio, un mole di filmati da analizzare, tra riprese delle telecamere e video realizzati con gli smartphone

Gli scontri fra ultras e Daniele Belardinelli

Gli scontri fra ultras e Daniele Belardinelli

Milano, 28 dicembre 2018 - Testimonianze al vaglio, una mole di filmati da analizzare, tra riprese delle telecamere e video realizzati con gli smartphone. Un lungo e complesso lavoro per ricostruire le fasi concitate dell’agguato, e rintracciare il suv che ha investito e ucciso l’ultrà del Varese Daniele Belardinelli. Gli agenti della Digos (finora sono nove gli indagati, tra cui tre arrestati) stanno cercando di dare un volto agli autori dell’agguato premeditato e organizzato con cura contro i tifosi del Napoli. Prima il raduno in un giardinetto vicino, all’interno del quale ieri sono stati trovati anche punteruoli, roncole e martelli. Poi l’agguato, scattato attorno alle 19.30, non appena all’orizzonte sono spuntati tre pulmini con a bordo i tifosi del Napoli diretti a San Siro.

Mezzi anonimi, senza i colori della squadra. Ma subito riconosciuti da chi non aspettava altro che il loro arrivo: immediato l’attacco ai minivan, che in quel momento erano seguiti solo da una Volante, poi gli scontri in strada durante i quali quattro tifosi del Napoli hanno subito lievi ferite. A placare gli animi è intervenuta la polizia con numerosi agenti impegnati nel servizio di ordine pubblico. Ma nella confusione Daniele Belardinelli, 39 anni, fra i capi del gruppo ultrà Blood Honour del Varese, la frangia più estrema del tifo biancorosso che è storicamente gemellato con quello dell’Inter, è stato travolto da un suv che viaggiava sulla corsia opposta.

Nella notte fra mercoledì e giovedì sono scattate una decina di perquisizioni, che hanno portato all’arresto dei tre ultras dell’Inter, accusati di rissa aggravata e lesioni. Sono stati portati in Questura e poi nel carcere di San Vittore: stamani, alle 9.30, compariranno davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia. Potranno fornire la loro versione dei fatti. «Attendiamo di esaminare gli atti per stabilire la linea difensiva», spiega l’avvocato Mirko Perlino, legale di uno degli arrestati, Luca Da Ros. Tifosi dell’Inter che graviterebbero nella galassia dell’estrema destra, come il 39enne Belardinelli. Sul profilo Facebook di Da Ros spiccano decine di foto della curva Nord nerazzurra, striscioni e bandiere, simboli di una passione totale per il calcio. Slogan e anche messaggi minacciosi contro le tifoserie avversarie: «Orgogliosi di non essere come voi»; «Siamo padroni di questa città».

La Digos è al lavoro per individuare tutti i responsabili e per intercettare il suv misterioso, di colore nero, che ha investito Belardinelli. Non è chiaro chi fosse alla guida. Il questore Marcello Cardona intanto auspica provvedimenti: «Chiederò al comitato per l’ordine pubblico il blocco delle trasferte dei tifosi dell’Inter per tutta la stagione e la chiusura della curva dell’Inter a San Siro fino al 31 marzo 2019».

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