Teva, 300 in corteo per salvare il posto

Anche il primo cittadino di Nerviano ha supportato la protesta dei lavoratori dell’azienda farmaceutica

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di Christian Sormani

C’era anche il sindaco di Nerviano, Daniela Colombo, a supportare il corteo di lavoratori della Teva che ieri mattina è scesa a protestare davanti all’azienda nel polo farmaceutico che si affaccia lungo il Sempione. Un vero e proprio corteo di protesta per la situazione lavorativa in cui versano i circa 300 lavoratori rimasti all’interno della azienda israeliana. Erano 350 qualche mese fa e una cinquantina hanno lasciato la ditta trovando altrove nuova occupazione. "Sono qui per sostenere i lavoratori del territorio - ha spiegato il sindaco Colombo -. Ho partecipato al tavolo in Regione in cui si è parlato della vicenda Teva. Sono emersi nuovi gruppi interessati, ma non ci sono dettagli della situazione, né i dettagli del piano dell’eventuale subentro. Da qui la preoccupazione dei lavoratori perché c’è il massimo riserbo sul nuovo piano. In Regione era stato ribadito di mantenere il personale in caso di passaggio, ma l’emorragia di dipendenti di questi ultimi mesi potrebbe inficiare la parte produttiva rimasta sempre a regime".

Il corteo è rimasto alcune ore lungo la statale del Sempione per far conoscere a istituzioni e cittadini la complicata situazione che sta colpendo l’azienda israeliana che produce farmaci. Indiscrezioni parlano di due aziende interessate a rilevare il polo farmaceutico dell’Altomilanese. Fino a qualche mese fa erano tre, ma una si sarebbe sfilata. Le offerte sarebbero anche arrivate, ma non si conoscono i dettagli di una situazione che così sta allarmando tutti i lavoratori, molti dei quali hanno l’incubo di perdere il posto di lavoro. Francesco Restieri della Filctem Cgil: "Sappiamo dalla Regione che ci sono sul tavolo due offerte vincolanti, ma nessuno ha ancora capito di che progetto si tratta. Ma non è soltanto questo il motivo dello sciopero. Non esiste una organizzazione del lavoro e si cambiano sempre turni e orari da un giorno all’altro". Quello che sta accadendo a Nerviano somiglia moltissimo a quanto accadde un anno fa davanti alla farmaceutica Teva – Sicor di Bulciago con i 109 dipendenti scesi in sciopero davanti alla fabbrica sulla Briantea Como. L’azienda lecchese poi venne salvata. Si spera nello sttesso finale a Nerviano.

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