Test di massa in Tribunale È gratis per tutti gli addetti

Magistrati e personale amministrativo potranno sottoporsi all’esame e, in caso di positività, al tampone a cura di Ats metropolitana e Policlinico

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Screening di massa al Tribunale. Personale amministrativo e magistrati, togati e onorari, potranno sottoporsi gratuitamente al test sierologico per individuare un’eventuale infezione da coronavirus.

In una circolare inviata dal presidente del tribunale Roberto Bichi si dà conto che Ats Città Metropolitana, in collaborazione col Policlinico, si mettono a disposizione per l’esecuzione del test sierologico gratuito e su base volontaria. Nel caso di esito positivo, si garantisce l’esecuzione del tampone "in tempi brevi".

Chi vuole aderire dovrà compilare un modulo da consegnarsi entro il 4 giugno al rispettivo ufficio. L’esame sarà effettuato dentro il Tribunale all’interno dell’ambulatorio medico da personale del Policlinico. Sarà allestito un punto prelievo anche al tribunale per i minorenni in via Leopardi.

Era stato il presidente della Corte d’appello Marina Tavassi, un mese fa, a chiedere alla Regione di considerare Palazzo di Giustizia un “cluster“ (non un focolaio ma quasi) e sottoporre perciò a test sierologico d’immunità tutti gli addetti ai lavori costretti a frequentarlo.

Nell’imponente edificio anni ’30 di corso di Porta Vittoria, frequentato in epoca pre-virus da una media di 7-8 mila persone al giorno tra magiistrati, avvocati, forze dell’ordine, personale amministrativo e semplici cittadini, la pandemia ha contagiato ufficialmente almeno una decina di toghe e causato anche la morte di due persone, il carabiniere 53enne Mario Soru e la funzionaria amministrativa Anna Bergamaschi, a pochi mesi dalla pensione.

Molte anche le polemiche, a partire da quella per la scarsa tempestività del ministro della Giustizia nel “chiudere“ i tribunali prima dell’emergenza, accusa lanciata fra l’altro dal giudice Fabio Roia, il primo ad ammalarsi insieme alla moglie - anche lei giudice - già ad inizio marzo, quando la gestione delle udienze era ancora quasi “ordinaria“.

Ieri l’Ordine degli avvocati ha chiesto di "rilanciare il processo telematico in tutti i settori, superando il ritardo nella digital transformation di cui soffre l’intero sistema giustizia", per "agire rapidamente sui crediti arretrati". L’Ordine parla di "ripresa disomogenea", e di "sostanziale stasi lavorativa, vissuta dagli avvocati con una maggiore e diversa apprensione rispetto ad ogni altro operatore di giustizia". Nel mirino il rapporto con le cancellerie dove rimane "limitato l’accesso agli uffici e si registrano episodi di insofferenza a qualsiasi forma di interazione fisica, determinando una situazione ghettizzante per gli avvocati".

M.Cons.

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