"Termovalorizzatori sicuri Lo studio su Silla 2 lo dimostra"

L’ong Amici della Terra prende esempio dalla struttra che brucia mezzo milione di tonnellate

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L’inquinamento atmosferico delle aree dove si trovano i termovalorizzatori in Italia e sulla salute di chi ci vive intorno "è trascurabile, mentre è grave è quello che viene dai trasporti". A dirlo è la Ong Amici della Terra che prende come esempio lo studio sul termovalorizzatore Silla 2 di Pero, realizzata nel 2019 dall’Ats Milano-Città Metropolitana su richiesta dei comuni di Milano, Rho, Pero, Settimo Milanese e Cornaredo. Nella relazione si legge "il 9% delle emissioni di NOx (ossidi di azoto, n.d.r.) sono attribuibili alla combustione nell’industria, l’1,2% al trattamento e smaltimento rifiuti, mentre il 70% è attribuibile al trasporto su strada (dati Arpa Lombardia). Per il Pts (polveri totali sospese), la combustione nell’industria è responsabile del 7% delle emissioni totali, il trattamento e smaltimento rifiuti è responsabile dello 0.3%, mentre il 44% è attribuibile al trasporto su strada". Emissioni e attività di monitoraggio ambientale saranno al centro di un incontro pubblico aperto alla cittadinanza che si terrà lunedì 21 novembre alle ore 18 al Centro Greppi di Pero.

Nel corso della serata si terrà la presentazione della relazione annuale sul funzionamento dell’impianto di termovalorizzazione nell’anno 2021 (il quantitativo totale di rifiuti inceneriti è stato pari a 528.832,82 tonnellate) e il confronto con gli anni precedenti. "Dopo due anni in cui, a causa della pandemia, non è stato possibile organizzare l’incontro pubblico per presentare il lavoro svolto dal Comitato Tecnico Scientifico, si torna a presentare ai cittadini e associazioni la relazione annuale redatta dai tecnici nominati dai singoli Comuni firmatari del Protocollo Silla 2 - dichiara Vanni Mirandola, assessore politiche del territorio, ambiente e mobilità - La Relazione fornisce un quadro informativo e conoscitivo sul funzionamento dell’impianto, la quantità e qualità dei rifiuti inceneriti, le emissioni e altro. Inoltre, verrà fatto l’aggiornamento sullo stato delle attività di monitoraggio ambientale previste dal Protocollo".

Roberta Rampini

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