Milano, tentato omicidio alla fermata del tram: un arresto

Dal mezzo alla strada: la lite è finita con una coltellata all'addome

L'aveva visto mentre frugava tra gli oggetti di un suo conoscente e si era avvicinato per chiedere spiegazioni. Per tutta risposta si era preso tre coltellate all'addome ed era finito in prognosi riservata al Policlinico. A poco più di tre mesi dalla brutale aggressione, avvenuta il 3 giugno di fianco agli ingressi della Stazione Centrale, gli agenti della Squadra mobile, guidati dal dirigente Marco Calì, hanno arrestato un venticinquenne egiziano con l'accusa di tentato omicidio, notificandogli l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip su richiesta del Dipartimento della Procura coordinato dall'aggiunto Laura Pedio. I primi a intervenire, quella mattina alle 5.30, furono i poliziotti delle Volanti: la segnalazione parlava di una persona accoltellata in piazza IV Novembre, vicino alla fermata del tram; nel frattempo, il ferito, un ventenne algerino, era già stato trasportato in ospedale dai sanitari di Areu per essere sottoposto a un delicato intervento chirurgico.

Le indagini degli specialisti della sezione Omicidi si sono concentrate sulle immagini delle telecamere di videosorveglianza e sulle testimonianze di alcune persone che hanno assistito al raid, riuscendo a ricostruire la dinamica: il ventenne, diretto verso la pensilina dei mezzi pubblici, ha notato il venticinquenne che rovistava tra gli effetti personali di un senzatetto connazionale che stava dormendo su una panchina e che era solito salire sul tram già presente alla fermata; quando ha chiesto conto all'egiziano di quello che stava facendo, quest'ultimo gli ha sferrato tre fendenti all'addome. Tre fendenti per uccidere. Ora l'arresto del presunto aggressore, già noto alle forze dell'ordine per reati contro il patrimonio e porto di oggetti atti a offendere.

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