Tentato omicidio in largo La Foppa: esce dall’ospedale, poi la violenza. Per niente

La ricostruzione dell'aggressione con un coccio di bottiglia in pieno giorno: l’uomo fermato nella notte a Lampugnano era stato portato al Fatebenefratelli per controlli

I primi soccorsi alla donna a terra

I primi soccorsi alla donna a terra

Milano, 13 agosto 2019 - Aggredita in pieno giorno in largo La Foppa, nel cuore di Milano. Spinta a terra, presa a schiaffi e poi colpita con un coccio di bottiglia alla gola, alla testa, alla clavicola e al braccio sinistro da uno sconosciuto, un bengalese di 31 anni che è stato subito bloccato da alcuni passanti e poi arrestato dalla polizia per tentato omicidio. Lei, una donna di 64 anni, è stata trasportata in codice rosso all’ospedale Niguarda: le sono state suturate le ferite ed è sotto osservazione, molto scossa ma non in pericolo di vita. Ad attirare i passanti è stato il rumore di vetri infranti: «Lo abbiamo sentito chiaramente e ci siamo girati», racconta il custode di uno stabile. A quel punto, la scena era chiara: una donna a terra e un uomo sopra di lei con una bottiglia rotta, che le sferrava fendenti.

«La donna urlava “Aiuto, mi vuole uccidere!”, lui l’ha colpita prima con schiaffi e poi con la bottiglia», racconta Giuseppina Consentino, che lavora nel locale Prestige, di fronte al civico 4, dove è avvenuta l’aggressione. In due sono subito intervenuti: un 45enne romano, a Milano per lavoro, e Augusto Colella, 46enne residente nella zona, addetto alla sicurezza. Il primo racconta di aver sferrato un calcio ben assestato al bengalese per allontanarlo dalla donna, il secondo di averlo colpito di nuovo per poi bloccarlo con l’aiuto di altri passanti finché non è intervenuta la polizia, allertata dagi stessi cittadini. «Ho chiesto alla signora se lo conoscesse e mi ha risposto di no», riferisce Colella. Nel frattempo la donna era a terra, coperta di sangue. «D’istinto le ho pressato la mano sul collo per fermare la fuoriuscita di sangue, aiutandomi con della carta. Lei parlava ma era sotto choc.

Voleva raccogliere le sue cose e andare da sola in ospedale. È stato tremendo, aveva la gola squarciata, mi sembrava di essere in un film», è la testimonianza di Ola Milanskaya, residente in zona, che per prima ha soccorso la 64enne insieme al custode di un palazzo. «Se l’è cavata per un soffio». I negozianti delle attività vicine tremavano ancora mezz’ora dopo l’episodio. «Mi sono spaventata moltissimo, poteva essere pure un attentato. Volevo chiudere le porte e tenere al riparo i clienti», spiega Zaira. In base a quanto emerso, non ci sarebbe stato alcun tentativo di rapina: il gesto sarebbe avvenuto senza motivo, una follia inspiegabile che si è abbattuta su una donna come tante, Michela, residente nel quartiere e probabilmente uscita di casa per delle commissioni.

«È probabile stesse venendo a comprare il pane da noi, è una nostra cliente», dicono da Princi. Sul posto le Volanti hanno portato via l’uomo, Rinku Chandra Deb.Poi la Scientifica ha effettuato i rilievi. Potranno essere utili le immagini registrate dalle telecamere della zona. Intanto, sull’arrestato, regolare e senza precedenti, è emerso che domenica sera era stato controllato a Lampugnano dalla polizia, dopo la segnalazione di una lite. Il suo permesso di soggiorno era risultato scaduto e così è stato accompagnato all’Ufficio immigrazione dove ieri mattina è stato appurato che avesse già un appuntamento per il rinnovo di permesso di soggiorno alla Questura di Napoli, città in cui è residente. È apparso «scontroso e con lo sguardo assente», quindi è stato accompagnato in codice verde al Fatebenefratelli, intorno alle 11. Ancora da capire se si sia allontanato dall’ospedale prima di essere visitato. Da lì deve avere raggiunto largo La Foppa, distante 5 minuti a piedi, e aggredito la donna. Senza un perché.

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