Tangenti in Lombardia, Caianiello al telefono: "Quel posto a Marsico? Ma dai..."

L'ex di Forza Italia, intercettato, critico con la scelta di Attilio Fontana sulla nomina dell'ex socio di studio

Marsico ex socio di studio e amico del presidente della Regione

Marsico ex socio di studio e amico del presidente della Regione

Milano, 12 maggio 2019 - «Metti il socio di studio di tua figlia, lascia sta... ma per 11.500 euro al mese?! (...) scusami all’anno voglio dire, no?!». Gioacchino (Nino) Caianiello, 60 anni, l’ex coordinatore ombra di Forza Italia a Varese, gran distributore di poltrone e strapuntini ora in carcere nell’ambito dell’inchiesta della Dda milanese, al telefono con uno dei suoi non è precisamente entusiasta della scelta del presidente della Lombardia, il leghista Attilio Fontana, di nominare Luca Marsico, avvocato e suo ex socio di studio, tra i componenti esterni del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici della Regione.

Nomina per cui ora Fontana, in uno stralcio dell’indagine su corruzione e spartizione di appalti, è indagato per abuso di ufficio e verrà interrogato domani pomeriggio. Come si legge in una informativa della Guardia di Finanza di Busto Arsizio, lo scorso ottobre Caianiello parlando di politica e di altro con l’imprenditore Paolo Orrigoni dice: «...metti il socio di studio di tua figlia, lascia sta... ma per 11.500 euro al mese?! Paolo, ma porca p... se io dev... io non navigo nell’oro per l’amore del cielo, ma sei io dovessi andare in giro a rompere i c... per 11.500 euro al mese e mettere al rischio e mettere al rischio me... scusami all’anno voglio dire, no?!».

E ancora: «...E io gli ho fatto “guarda tu questa cosa non la devi fare, perché domani mattina quando esce una cosa del genere la collegano a te, tu devi capire che sei nell’occhio del ciclone! (...) ... sei il Presidente della Regione Lombardia!»

Aspettiamo di chiarire questa vicenda - ribadisce il legale di Fontana, Jacopo Pensa - e spiegheremo che tutto è avvenuto con la massima trasparenza e il rispetto delle procedure». In attesa della versione del numero uno del Pirellone, salgono a cinque gli imprenditori che hanno deciso di collaborare con la Procura nell’indagine che sta per l’ennesima volta squarciando il velo su un sistema di corruzione, spartizione di poltrone e incarichi, appalti pilotati e finanziamenti illeciti ai partiti che ricorda Tangentopoli. Ieri i pm hanno sentito come testimone Graziano Maffioli, un tempo esponente dell’Udc di Varese, e altri due esponenti del mondo imprenditoriale di Varese, che si aggiungono ai tre dei giorni scorsi che hanno già riempito un discreto numero di pagine di verbale con i loro racconti.

Intanto l’ex consigliere lombardo di FI ai domiciliari Fabio Altitonante e altri tre arrestati hanno chiesto dopo gli interrogatori la revoca delle misure cautelari. Sulle istanze, che hanno il parere negativo della Procura, il giudice deciderà domani. Già respinta la richiesta dei domiciliari da parte di Sergio Salerno, dipendente di Amsa, il «potente sindacalista» della Fiadel che rimane quindi in cella.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro