Più licenze taxi, sì del Comune di Milano. E spunta anche l’obbligo del Pos

Approvata dalla maggioranza in Consiglio la mozione presentata da Mauro Orso della lista Sala. Tre giorni fa l’argomento non è mai stato citato nell’incontro tra l’assessore Censi e i sindacati

Taxi in sciopero

Taxi in sciopero

Milano - Sì all’aumento delle licenze taxi. Ieri sera la maggioranza di centrosinistra ha approvato in Consiglio comunale (con l’astensione dell’opposizione) una mozione che impegna il sindaco Giuseppe Sala e la sua Giunta ad aumentare "le concessioni sul territorio milanese". Una mozione destinata a far discutere, anche perché la questione licenze – da sempre nervo scoperto per i conducenti di auto bianche (l’ultimo incremento risale al 2003) – non è mai stata citata non più tardi di due giorni prima nell’incontro tra l’assessore alla Mobilità Arianna Censi e i delegati di categoria, convocato proprio per discutere di soluzioni immediate da mettere in campo per fronteggiare i disservizi concentrati soprattutto nelle notti del weekend (con punte del 32% di clienti lasciati a terra).

Dal confronto è emersa l’esigenza di ragionare su dati più aggiornati (gli ultimi risalgono al 2018) per avere una fotografia il più possibile veritiera dell’esistente, con la possibilità di sperimentare per alcuni mesi contromisure-tampone (dal potenziamento delle seconde guide familiari al taxi collettivo, fino alla liberalizzazione dei turni in alcuni giorni dell’anno). Ora l’accelerazione improvvisa dell’aula di Palazzo Marino: "La proposta – fa sapere il primo firmatario Mauro Orso della lista Sala – punta a fronteggiare esigenze di mobilità legate a specifici eventi e particolari condizioni, partendo dai dati delle chiamate rimaste inevase, che nella fascia dopo le 18 e nel fine settimana arrivano anche al 30% del totale, ma non solo".

Nella mozione, si chiede pure alla Giunta di attivarsi per una modifica del regolamento del bacino di traffico del sistema aeroportuale lombardo che introduca l’obbligo (che in realtà esiste già per legge dal primo luglio scorso) "da parte del conducente di taxi di accettare i pagamenti elettronici", prevedendo "una sanzione non solo pecuniaria, ma di sospensione dal servizio in caso di rifiuto".

 

 

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