Tassisti e green pass, a Milano il 15 per cento non è vaccinato. Rischio scioperi?

La situazione degli autisti di taxi e il rischio di proteste della categoria

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Domani, 15 ottobre, debutta il Green pass obbligatorio per i lavoratori. Ma mentre a molti sarà controllato quando entreranno in azienda, diverso è per i lavoratori autonomi e per particolari categorie, i tassisti ad esempio, che lavorano a contatto con le persone. 

"A Milano i tassisti non vaccinati non sono più del 15-20%. Vedremo domani cosa succederà ma non ho il sentore che ci possano essere problemi o scioperi come quelli annunciati dai lavoratori portuali". Lo afferma  Emilio Boccalini, presidente di Taxiblu 02.4040, il più grande Radiotaxi di Milano, secondo il quale, mentre in Italia cresce il rischio di scioperi di alcune categorie da domani, quando scatterà l'obbligo di green pass sul luogo di lavoro, tra i tassisti del capoluogo lombardo non sembrano registrarsi criticità.

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Taxi, riscio scioperi?

Non pare, in ogni caso, esserci il riscio di proteste e braccia incrociate da parte dei tassisti milanesi."Molti si sono organizzati in modo pragmatico - spiega Boccalini - stipulando convenzioni con centri medici che fanno tamponi ogni 48 ore. Io sono vaccinato, sono un pro vax convinto ma la norma sui controlli non è chiara. Non essendo il cliente obbligato a chiedere il green pass al tassista e viceversa, non si è capito chi ha titolo di controllare".  Situazione sotto controllo anche per Massimo Campagnolo, segretario nazionale di Federtaxi: "I tassisti possono lavorare tranquillamente, è tutto rimasto congelato come nel 2020 - rimarca - con mascherine e separatore in plexiglass. Ho sentito altre piazze italiane e non ci sono scioperi in vista, per ora non abbiamo il sentore di proteste". 

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