Tassisti aggrediti, caccia ai complici

I due ragazzi arrestati stavano per fuggire. Hanno confessato le aggressioni: "Ci servivano soldi per la droga".

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La caccia ai rapinatori di taxi continua. Altri due potrebbero avere le ore contate: i ragazzi già finiti in manette, un italiano e un egiziano, non hanno fatto nomi di complici ma hanno confessato le due azioni violente con coltellino alla gola e minacce di morte ai tassisti: "Avevamo bisogno di soldi per la droga". Entrambi hanno precedenti per reati dello stesso tipo. La polizia li ha bloccati mentre stavano per prendere un treno diretto in Puglia e il giudice Raffaella Mascarino ieri ha convalidato i fermi e disposto per entrambi la custodia in carcere, visti anche i loro curricula nonostante la giovane età.

È stata un’indagine lampo quella che in due giorni ha portato gli uomini della Mobile e del commissariato di Quarto Oggiaro sulle tracce degli autori delle due violente rapine ai danni di due tassisti in meno di 48 ore , il 10 agosto in via Val Lagarina, il 12 in via Triboniano. A inchiodarli, un cappellino “New Boston“ con visiera del ragazzo egiziano Mohamed Nassar, 27 anni e un tatuaggio sull’avambraccio di Bryan Mastrandrea, il 22enne italiano ora difeso dall’avvocato Robert Ranieli. Si vedevano benissimo nelle immagini delle telecamere interne dei taxi. Un poliziotto di Quarto Oggiaro ha riconosciuto il proprietario del cappellino, un giovane del quartiere come l’altro, quello del tatuaggio. Il riconoscimento da parte di uno dei due autisti, avvenuto in foto, ha fatto il resto. A quel punto, per ordine del giudice i cellulari dei due ragazzi sono stati intercettati. E gli investigatori hanno potuto rendersi conto, anche dall’ascolto delle loro conversazioni, che i due avevano in mente di sparire per un po’ dalla circolazione.

Volevano andare vicino a Lecce, per nascondersi nella casa diroccata e senza luce di una zia di Brian, ovviamente all’oscuro di tutto. Quando i poliziotti li hanno bloccati su una panchina della stazione di Rogoredo in attesa del treno, non hannno opposto resistenza.

Mario Consani

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