Task-force contro i maltrattamenti sui minori

Definita una procedura facile e rapida di intervento nei pronto soccorso per individuare e aiutare le giovani vittime di violenza

Migration

di Roberta Rampini

Asst Rhodense, ordine degli avvocati e procura del tribunale dei minori uniscono le competenze per affrontare il problema dei maltrattamenti su bambini e adolescenti. Un fenomeno in crescita, come confermano i dati a livello nazionale: nel 2018 sono stati 401.766 i bambini e i ragazzi presi in carico dai servizi sociali, con un aumento del 14% rispetto agli anni precedenti.

In Italia ogni 1.000 bambini residenti 45 sono seguiti dai servizi sociali e ben 193 minori ogni 1.000 in carico ai servizi sociali sono vittime di maltrattamento, ossia 77.493.

"Abbiamo fortemente sostenuto la collaborazione tra istituzioni intrapresa da professionisti della nostra azienda e dall’ordine degli avvocati di Milano, con lo scopo di promuovere e organizzare iniziative formative, definire procedure per coordinare le differenti azioni e responsabilità dei vari enti che intervengono, nei rispettivi settori professionali, per la presa in carico del minore maltrattato", dichiara Pier Mauro Sala, direttore sociosanitario dell’Asst Rhodense.

Intervenire precocemente e saper riconoscere segni e sintoni del maltrattamento sui minori è fondamentale e in questo caso hanno un ruolo importare gli operatori sanitari.

La cabina di regia interistituzionale istituita nei mesi scorsi ha definito una procedura facile e rapida per dare soccorso alle vittime minorenni che accedono ai pronto soccorso, sia quando l’autore del reato è un adulto, sia quando si tratta di minorenne che mette in atto comportamenti lesivi a danno di coetanei.

"Nei pronto soccorso di Rho e Garbagnate Milanese sono sempre più numerosi gli accessi di persone, vittime di agiti violenti, che necessitano di essere prese in cura non solo sotto il profilo clinico per il recupero del benessere fisico, ma per fronteggiare una più ampia sfera di fragilità – aggiunge Barbara Omazzi, primario dei pronto soccorsi –. Poter contare su una procedura ben definita, a tutela dei minori anche dal punto di vista normativo, rassicura gli operatori che lavorano in continuo stato di emergenza".

E come accade nel caso dei maltrattamenti sulle donne, anche per bambini e adolescenti, non è sempre facile riconoscere la violenza, "I bambini si fanno male spesso da soli giocando. Quando questa affermazione è vera e quando non siamo in grado di vedere o non vogliamo vedere altro? Dobbiamo imparare a vedere il paziente come persona e non solo come portatore di una ferita o di una malattia", sollecitano Carla Pessina, direttore del dipartimento di emergenza e urgenza, e Salvatore Barbieri, primario di pediatria.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro