Milano, targa sotto casa per Craxi: il sindaco Sala è favorevole

Il primo cittadino: "Soluzione più semplice rispetto alla via, ma serve un dibattito". Il Pd apre, FI insiste con la strada. No del M5S

Bettino Craxi

Bettino Craxi

Milano, 19 gennaio 2020 -  «Una targa sotto la casa milanese di Bettino Craxi a vent’anni dalla morte dell’ex premier e segretario del Psi? Potrebbe essere la soluzione, è la più semplice". Il sindaco Giuseppe Sala, a margine della colazione con i cittadini del quartiere Isola, apre alla proposta emersa dal Consiglio comunale e apprezzata da una parte della maggioranza di centrosinistra: installare una targa in via Foppa 5, all’ingresso del palazzo in cui Craxi abitò fino al 1992, per ricordare che lì "visse il primo presidente del Consiglio milanese". Un’idea partorita tempo fa dall’ex ministro socialista Rino Formica e dal figlio di Bettino, Bobo Craxi, un’ipotesi che potrebbe trasformarsi nel riconoscimento di Milano al politico milanese scomparsi il 19 gennaio del 2000. Una soluzione "più semplice", per usare le parole di Sala, rispetto a quella dell’intitolazione di una via o di una piazza di Milano all’ex premier.

L’ipotesi della targa, dunque, acquista punti. Ma è meglio non dare ancora nulla per scontato. Perché Sala, pur favorevole alla soluzione della targa per Craxi, aggiunge: "Io rimango sulla mia via. Il tutto deve essere preceduto da un dibattito. L’altra sera ho visto il film (“Hammamet’’ di Gianni Amelio, ndr ), sono stato anche alla presentazione del libro di Martelli (“L’antipatico’’, ndr ). E continuo a dire: ma perché dobbiamo lasciare che il dibattito non avvenga attraverso il protagonismo della politica?". Un dibattito a Milano sulla figura dell’ex premier travolto dallo scandalo di Tangentopoli, dunque, ci sarà. In Consiglio comunale o altrove. L’obiettivo? Provare ad analizzare tutti gli aspetti della carriera politica di Craxi, dall’ascesa alla caduta, dai riconoscimenti da statista agli ultimi anni da latitante o da esiliato, a seconda delle opinioni. Il capogruppo del Partito democratico in Comune, Filippo Barberis, è sulla stessa linea del sindaco: "La proposta della targa mi sembra un’ipotesi sobria e ragionevole su cui è giusto riflettere. Ancor prima però mi sta a cuore un dibattito serio sulla figura di Craxi che ne restituisca la significativa influenza (oltre le note vicende giudiziarie) dalla dimensione milanese a quella nazionale e nella storia della sinistra italiana". Più cauta, ma non pregiudizialmente contraria alla targa per Craxi, la capogruppo di Milano progressista Anita Pirovano: "Non si tratta né di riabilitare né di celebrare, ma di fare i conti con la storia".

Il centrodestra , però, boccia la soluzione della targa sotto la casa di Craxi, almeno per ora. Forza Italia ribadisce un’altra richiesta a Sala: intitolare una strada a Bettino. Soluzione toponomastica. La capogruppo alla Camera e consigliera comunale degli azzurri Mariastella Gelmini chiede già di prima mattina di "rompere il muro del silenzio e dedicare alla memoria dell’ex premier uno spazio di Milano: una piazza, una strada, un luogo riconoscibile". Una targa è abbastanza? Il capogruppo forzista a Palazzo Marino Fabrizio De Pasquale pensa proprio di no: "È un’ipocrita soluzione cerchiobottista. Craxi non è stato un personaggio qualsiasi nella storia di Milano". Un altro consigliere azzurro, Gianluca Comazzi, giudica l’ipotesi della targa solo "un timido passo avanti" e chiede "un atto di coraggio al sindaco", in altre parole "una piazza, una via o uno spazio pubblico" per l’ex leader socialista. Sempre dal fronte dell’opposizione, Matteo Forte (Milano popolare) sembra più possibilista sull’idea della targa sotto casa Craxi: "È già calendarizzata la mia mozione per intitolargli una via o una piazza a Craxi: la maggioranza ha i numeri per emendare la parte dispositiva e prevedere una targa o l’incisione del nome al Famedio". Il M5S, infine, dice no sia alla strada che alla targa.

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