Tangenti e favori, altre ammissioni davanti al gip

Anche Carmine D’Apice, della società Engineering, racconta il metodo corruttivo

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Qualcosa si muove. Arrivano altre ammissioni nell’inchiesta su tangenti e appalti truccati per i lavori della metropolitana milanese. Dopo quelle del funzionario (sospeso) dell’Azienda trasporti milanesi, Paolo Bellini, finito in carcere 8 giorni fa e ritenuto il perno del "sistema", ieri davanti al gip Lorenza Pasquinelli nell’interrogatorio di garanzia anche un altro degli arrestati, Carmine D’Apice, dipendente di Engineering Informatica ai domiciliari, avrebbe ammesso i fatti a lui contestati parlando degli appalti pilotati in cui sarebbe coinvolto, alcuni relativi alla manutenzione delle linee della metro. E anche di quel maxi appalto truccato da oltre 100 milioni del marzo 2019 per il nuovo “segnalamento“ della linea verde. Un altro indagato ai domiciliari, Carmine Rossin, sempre di Engineering, nell’interrogatorio col gip, anche davanti al pm Giovanni Polizzi, avrebbe invece ammesso i fatti cercando, però, di escludere proprie responsabilità.

A D’Apice, quadro di Engineering Informatica società che avrebbe beneficiato di vari subappalti, viene contestato di aver partecipato alla turbativa sulla maxi gara vinta poi dal colosso Siemens Mobility, quella dove Bellini avrebbe giocato contemporaneamente, secondo gli inquirenti, su "più tavoli", cioè promettendo aiuti ai diversi concorrenti in modo da poter “vincere“ in ogni caso.

D’Apice avrebbe anche “accettato“ una proposta corruttiva fatta a Bellini che era funzionario della municipalizzata Atm e pubblico ufficiale. Gli sarebbe stata promessa, su sua richiesta, una tangente da 40mila euro, attraverso una consulenza fittizia, su una gara per dei servizi di manutenzione.

Dal canto suo Rossin, direttore divisione trasporti di Engineering, avrebbe confermato i fatti per come emergono dalle carte senza però ammettere responsabilità. E nell’attesa di un prossimo nuovo interrogatorio di Bellini, intanto Paolo Alberti, manager (ora sospeso) di Alstom ha fatto ricorso al Riesame contro l’ordinanza di custodia cautelare.

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