Tangenti in Lombardia, tornano liberi Caianiello e Tatarella

Per scadenza dei termini di custodia cautelare

Pietro Tatarella Nino Caianiello

Pietro Tatarella Nino Caianiello

Milano,  6 novembre 2019 - Da oggi tornano in libertà, per scadenza dei termini di custodia cautelare, tutti gli indagati, eccetto uno, nella maxi inchiesta della Dda milanese su un presunto sistema di tangenti e spartizione di appalti e nomine in Lombardia. 

Tra loro anche l'ex responsabile di Forza Italia a Varese Nino Caianiello, che era di recente passato dal carcere ai domiciliari, l'ex consigliere comunale azzurro ed ex vicecoordinatore lombardo di FI Pietro Tatarella, che era ai domiciliari, e Mauro Tolbar, ritenuto uno dei collettori di mazzette e che era ancora detenuto. L'unico a restare ai domiciliari è l'imprenditore della Ecol Service Daniele D'Alfonso, poiché a lui è stata contestata anche l'aggravante di aver favorito la 'ndrangheta (il clan dei Molluso) e pertanto la sua misura cautelare scadrà nel maggio 2020. Torna libero, invece, tra gli altri, anche l'ex dipendente Amsa, l'azienda milanese dei rifiuti, Sergio Salerno.

Caianiello, Tatarella, ma anche il consigliere lombardo di FI Fabio Altitonante (finito ai domiciliari e già rimesso in libertà nei mesi scorsi), furono tra le 28 persone che lo scorso 7 maggio vennero arrestate (12 in carcere e 16 ai domiciliari) nel blitz che portò Gdf e Carabinieri, coordinati dai pm Bonardi, Furno e Scudieri, a notificare altri 12 provvedimenti di obbligo di firma in un'inchiesta con oltre 100 indagati. Indagine nella quale, tra l'altro, diversi arrestati, tra cui lo stesso Caianiello, considerato il «burattinaio» e «grande manovratore» del sistema, hanno poi deciso di collaborare con gli inquirenti, riempiendo centinaia di pagine di verbali.

Per domani mattina, infatti, è fissata un'udienza per decidere su 11 patteggiamenti a pene comprese tra 1 anno e 8 mesi e 3 anni (per Alberto Bilardo, ex segretario di FI a Gallarate e uno degli uomini più vicini a Caianiello) con l'attenuante della collaborazione. Nel frattempo, la tranche principale dell'inchiesta a carico  di 71 persone, tra cui gli stessi Tatarella e Altitonante e anche per il deputato di FI Diego Sozzani (per lui la Camera a settembre ha negato l'arresto), è stata già chiusa nei giorni scorsi in vista della richiesta di processo. Restano aperti, comunque, diversi altri filoni della maxi inchiesta anche su Sozzani e sull'ormai ex eurodeputata 'azzurra' Lara Comi, anche sulla base degli interrogatori in serie che Caianiello sta continuando a rendere, anche lui in vista di un'istanza di patteggiamento.

Infine, in un altro filone, che non c'entra col sistema di tangenti e finanziamenti, è indagato per abuso d'ufficio per una nomina di un suo ex socio di studio il governatore lombardo Attilio Fontana. Gli inquirenti, dopo una nuova acquisizione di documenti nei giorni scorsi e dopo una richiesta di proroga delle indagini, dovranno decidere se chiedere l'archiviazione o chiudere l'inchiesta per una richiesta di rinvio a giudizio.

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