Tangenti in Lombardia, il governatore Fontana indagato per abuso d'ufficio/ VIDEO

La contestazione riguarda il tentativo di 'ricollocare' il socio di studio non eletto al Pirellone

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana in consiglio regional

Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana in consiglio regional

Milano, 8 maggio 2019 -  Il governatore lombardo Attilio Fontana è indagato per abuso d'ufficio nella maxi inchiesta della Dda di Milano che ieri ha portato a 43 misure cautelari. La contestazione riguarda il tentativo di 'ricollocare' Luca Marsico, socio di studio di Fontana non eletto al Pirellone. 

Era stato ieri lo stesso procuratore di Milano Francesco Greco a chiarire che per un'ipotesi di presunta istigazione alla corruzione Fontana "è parte offesa", ossia per aver rifiutato, ma senza denunciare, una proposta corruttiva da Gioacchino Caianiello, ex coordinatore provinciale di Fi a Varese, arrestato, che con il dg di Afol Metropolitana, Giuseppe Zingale, avrebbe proposto nell'aprile 2018 a Fontana "consulenze onerose in favore dell'avvocato Luca Marsico" socio di studio del Governatore, in cambio della nomina, mai avvenuta, di Zingale alla "direzione generale Istruzione Lavoro e Formazione della Regione". Greco, però, aveva precisato anche che era "in corso di valutazione la posizione di Fontana sull'episodio relativo all'incarico ottenuto in Regione" da Marsico, un posto nel Nucleo di valutazione degli investimenti della Regione.

Attilio Fontana, secondo i pm, facendo nominare con una delibera il suo ex socio di studio Luca Marsico al Nucleo di valutazione degli investimenti della Regione, avrebbe violato il principio di imparzialità perché quel posto non era di nomina 'fiduciaria' ma si trattava di un incarico che era passato per un avviso pubblico a cui hanno partecipato circa 60 persone. In sostanza, da quanto si è saputo, nell'inchiesta coordinata dall'aggiunto Alessandra Dolci e dai pm Adriano Scudieri, Luigi Furno e Silvia Bonardi, viene contestato l'abuso d'ufficio a Fontana perché gli inquirenti sospettano che Marsico sia stato nominato per quell'incarico in Regione solo in quanto ex socio di studio del Governatore. La nomina è stata effettuata con una delibera dello scorso ottobre, che gli investigatori sono riusciti ad acquisire formalmente soltanto ieri. Lo scorso fine settimana, da quanto si è saputo, hanno avuto il riscontro documentale dell'esistenza di quella nomina, anche perché gli inquirenti avevano cercato, ma senza risultati positivi, da fonti aperte e tramite accertamenti quale "soluzione alternativa" Fontana avesse trovato come incarico per l'ex socio, dopo che aveva rifiutato, senza denunciare, la proposta corruttiva dell'ex coordinatore provinciale di FI a Varese Gioacchino Caianiello.

In alcune intercettazioni effettuate dopo la richiesta di misure cautelari per le 43 persone coinvolte nella maxi indagine della Dda, da quanto si è saputo, lo stesso Caianiello, però, avrebbe fatto proprio riferimento al nuovo incarico di Marsico precisando anche le cifre corrisposte all'avvocato, ossia 11.500 euro come emolumento annuale e 185 euro come gettoni di presenza. A partire proprio da queste intercettazioni gli inquirenti sono andati a cercare la delibera di nomina e hanno avuto un riscontro già lo scorso fine settimana, hanno iscritto nel registro degli indagati Fontana già nei giorni scorsi, probabilmente lunedì scorso, e poi hanno acquisito la delibera ieri. Hanno ascoltato anche una serie di testimoni ieri, tra cui anche lo stesso Marsico, e da alcuni testi, stando a quanto si è appreso, sarebbero arrivate anche parziali ammissioni. Secondo i pm, Fontana avrebbe anche violato il dovere di astensione per conflitto di interessi, anche se il Governatore dopo l'elezione al Pirellone aveva ceduto le sue quote dello studio alla figlia.

Fontana è stato convocato per lunedì prossimo 13 maggio dai pm milanesi per l'interrogatorio relativo all'accusa di abuso di ufficio. La data è indicata nell'avviso a comparire che il governatore ha ricevuto alle 13.45 di oggi unitamente all'informazione di garanzia. "Ho preso atto dell'invito a comparire - ha commentato lo stesso Fontana - mi rasserena il fatto che non sia stata accertata alcuna violazione della procedura di nomina che è all'attenzione dei magistrati milanesi- Mi rasserena altresì il fatto - ha aggiunto - che tale contestazione nulla ha a che vedere con fenomeni di corruzione. Per quanto concerne la vicenda della nomina di Luca Marsico, ribadisco che si è trattato come sempre di una procedura caratterizzata da trasparenza e da assoluta tracciabilità". Fontana incassa la solidarietà del vicepremier e ministro dell'Interno, nonchè collega di partito, Matteo Salvini: "Vergognosi attacchi all'uomo, all'avvocato, a un sindaco e a un governatore la cui onestà e trasparenza non sono mai state messe in discussione in tanti anni, né mai potranno esserlo oggi o in futuro". Salvini aggiunge comunque di "confidare nel buon lavoro della magistratura e delle forze dell'ordine milanesi". 

Intanto, l'avvocato Luca Marsico, socio del presidente della Regione Lombardia nello studio legale di Varese ha voluto dare la sua versione dei fatti: "Non sono entrato dalla porta di servizio. Ho fatto una regolare domanda nel luglio del 2018 come esperto giuridico per accedere al nucleo di valutazione regionale. E la domanda è stata accolta. Tutti qui''. Il legale, sentito ieri dai magistrati ''come persona informata dei fatti'' sottolinea di fare l'avvocato ''dal 1992, alla domanda ho allegato un curriculum e sono stato inserito in questo nucleo di valutazione, composto da un team di professionisti con competenze diverse, ci sono anche ingegneri e geologi''. Un incarico, precisa, non certo dettato da motivazioni economiche considerato che ''sono previsti 11.500 euro più un gettone di presenza di 180-185 euro. Se consideriamo che questo nucleo si è riunito 4-5 volte dalla sua istituzione, si vede che non vi sono certo guadagni fuori norma''.  E ancora: "Fontana è stato il mio 'maestro' sin da quando ho iniziato a lavorare nel suo studio, nel 1992. Credo di essere un buon avvocato, per questo ho ottenuto l'incarico e non per l'amicizia con il governatore".

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