Tamponi gratuiti e vaccini a chi scappa dalla guerra

La sanità lombarda al lavoro per garantire test e e iniezioni scudo ai profughi ucraini dalla prossima settimana

Un test del coronavirus: per i profughi ucraini saranno gratis

Un test del coronavirus: per i profughi ucraini saranno gratis

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Milano - Ci saranno anche i tamponi gratuiti e i vaccini contro il coronavirus ad aspettare i profughi ucraini che stanno raggiungendo la Lombardia dopo una difficile fuga dal Paese che sta cercando di resistere all’invasione militare lanciata dal presidente russo Vladimir Putin.

La sanità lombarda, ha fatto sapere sui social la vicepresidente della Regione con delega al Welfare Letizia Moratti, si sta mobilitando per assicurare test e iniezioni antiCovid a chi sta scappando dai bombardamenti e dalle violenze della guerra. "La grave crisi che sta divampando a causa della guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina produrrà il probabile arrivo in Lombardia, a Milano, di profughi ucraini – ha fatto sapere Moratti –. Ho chiesto alla Direzione Welfare di attivarsi immediatamente per offrire loro gratuitamente, sin dalla prossima settimana, tamponi e vaccinazioni Covid".

Intanto il governatore Attilio Fontana rilancia sul suo progetto di portare in Lombardia i bambini malati di tumore che all’Istituto nazionale del cancro di Kyiv per proteggersi dai missili russi sono costretti a fare la chemioterapia in un sottoscala, con i materassi a terra, come ha raccontato all’agenzia stampa di Palazzo Lombardia Damiano Rizzi, psicologo clinico all’Oncoematologia pediatrica del San Matteo di Pavia ma anche presidente della onlus Soleterre che in Ucraina si occupa di bambini malati di tumore nella capitale e in altre città finite nel mirino dei tank di Putin. Ieri Fontana ha citato l’appello di Papa Francesco ad aprire urgentemente corridoi umanitari. "Il pensiero va alle migliaia di persone in difficoltà e in particolare ai bambini, come quelli malati di tumore in cura nelle strutture della onlus Soleterre che, in collaborazione con l’Irccs San Matteo di Pavia, opera in Ucraina per garantire loro cure e sostegno", ha scritto su Facebook il presidente lombardo, che è ancora in contatto col dottor Rizzi per trovare una soluzione che consenta di far uscire i piccoli pazienti ucraini dal Paese in sicurezza e di portarli a curarsi in Lombardia. Un corridoio umanitario. "Confido - ha scritto Fontana – che almeno l’appello del Santo Padre sia accolto per dare una speranza ai più deboli".  

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