Tamponi "lecca-lecca" per 2.300 alunni: i test della Statale per ricominciare davvero

A Bollate il progetto-pilota: il 90% delle famiglie ha aderito al sistema di sorveglianza attiva creato dalle ricercatrici universitarie

tamponi salivari

tamponi salivari

Bollate, 13 aprile - Tampone “lecca lecca“ in classe per 2.300 alunni delle scuole elementari e di prima media. È partito ieri a Bollate il piano di sorveglianza attiva antiCovid promosso dal Comune di Bollate e dall’Università degli Studi di Milano. Ha aderito il 90% delle famiglie. "Un grande successo che testimonia un bisogno collettivo di reagire per il contenimento e controllo di questa pandemia - dice il sindaco Francesco Vassallo -. In questo momento i minorenni non possono essere vaccinati, l’unica arma che abbiamo è anticipare il virus andandolo a cercare con strumenti come il tampone molecolare-salivare". Eseguiti e raccolti, i tamponi saranno analizzati nelle prossime 24/36 ore, i risultati verranno comunicati direttamente alle famiglie via sms o via email. "Le scuole possono diventare sentinelle per controllare la diffusione. Il tampone salivare molecolare può identificare gli asintomatici e i pre sintomatici", sottolinea Valentina Massa fra le ricercatrici con Elisa Borghi che hanno messo a punto il kit. Sabina Pignataro e Daniele Bombardieri sono i genitori di due bambine che frequentano l’Istituto comprensivo Rosmini a Bollate, dove a fine gennaio era scoppiato il focolaio da variante inglese.

"Accogliamo positivamente questo screening a patto, però, che l’attenzione sulla salute dei bambini, dei docenti e delle famiglie non resti solo su carta, ma possa continuare attivamente anche nelle prossime settimane. La scuola materna è stata chiusa dieci settimane, le elementari poco meno. All’inizio nessuno era preparato a gestire un contagio così imponente e c’è stata confusione. Lo capisco. Ma vorremmo non ritrovarci più in questa pesante situazione", dice Sabina nel doppio ruolo di mamma e rappresentante di classe. «Il rientro a scuola era molto atteso dalle nostre bambine, abbiamo vissuto rinchiusi per un periodo troppo lungo - aggiunge Daniele -. Fare la Dad non è stato semplice. Il modello scuola sicura di Bollate? Stiamo a guardare". Alla Munari le maestre non sono ancora state tutte vaccinate, hanno avuto il Covid e dovranno attendere in coda alla lista. "Io il vaccino l’ho fatto e ho comunque aderito a questo screening perché cerca di fare chiarezza sull’interazione Covid-scuola e perché mi sembra doveroso salvaguardare la mia famiglia, i miei studenti, la gente che incontro", dice Paola Mellini, insegnante di sostegno e geografia. Come lei anche la gran parte del personale scolastico ha eseguito il tampone, e tutti indossano mascherine ffp2, "comprate in autonomia". "L’obiettivo adesso è che la scuola possa compiere appieno il suo compito fino alla fine dell’anno", auspica Salvatore Biondo, dirigente del Rosmini dove, dopo più di due mesi, sono tornati in classe circa 1.150 studenti.