Covid: tamponi a domicilio con i medici militari

I tendoni di Romolo erano stati allestiti per i test rapidi, ma non sono serviti. L’hotspot resta, i militari faranno “home through“ anche nei centri sociosanitari

Il drive trough di via Novara allestito per i test rapidi

Il drive trough di via Novara allestito per i test rapidi

MILANO Non passano inosservati i tendoni allestiti dall’Esercito un mese fa negli immediati dintorni della stazione Romolo della Metropolitana 2 per eseguire i tamponi rapidi aggiungendosi agli altri "drive through" di via Novara e Linate, dove ci si mette in coda in auto: "Perché sono vuoti? Perché il presidio sanitario non c’è?", domandano diversi cittadini del quartiere notando che non ci sia nessuno a effettuare i test. Il fatto è che, apprendiamo, non c’è stata necessità di aprire l’hotspot di Romolo, in largo Tazio Nuvolari per l’esattezza, perché nelle ultime settimane è diminuito l’afflusso di persone negli altri due poli. Quindi: i tendoni restano, per poter far fronte alle eventuali future richieste di tamponi nel periodo natalizio o a gennaio (anche se l’aupicio è che non accada), e nel frattempo il servizio che avrebbe dovuto essere il terzo "drive through" si è trasformato in "home through", iniziativa dell’ Agenzia di tutela della salute (Ats) della Città metropolitana di Milano ed Esercito italiano per effettuare test antigenici rapidi nelle strutture socio-assistenziali indicate dalla stessa ATS. Il personale, cioè, anziché stare nella struttura fissa di Romolo si sposterà per effettuare i tamponi "a domicilio" alle categorie considerate più fragili. Il servizio partirà entro la fine della prossima settimana ed è pensato per gli ospiti dei centri residenziali socio-assistenziali che non hanno la possibilità di andare al "drive through" di via Novara, a ridosso del parco di Trenno, o a quello di Linate. Il personale è composto da ufficiali medici e infermieri dell’Esercito italiano guidati dal colonnello Fabio Zullino, che dirige il Centro ospedaliero militare di Baggio nella caserma Annibaldi di via Saint Bon ed è coordinatore regionale per l’operazione Igea, messa in campo dal Ministero della Difesa per incrementare la capacità giornaliera del Paese di effettuare tamponi. L’iniziativa "home through" coinvolge strutture socio-assistenziali come dormitori, centri allestiti provvisoriamente per l’emergenza freddo e altri che ospitano, anche in regime diurno, persone anziane, persone disabili o con diverse fragilità. L’Esercito mette a disposizione le sue unità mobili che si sposteranno a seconda delle necessità via via indicate dall’Agenzia di tutela della salute, così da poter effettuare test sul territorio e bloccare sul nascere il sorgere di un eventuale focolaio.
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