Il Pirellone
Milano, 23 settembre 2014 - Dopo un tavolo di lavoro bipartisan il Consiglio regionale della Lombardia ha deciso il taglio dei vitalizi agli ex consiglieri, beneficio gia' cancellato nel 2012 per gli attuali membri dell'assemblea. La legge approvata dall'Aula prevede una riduzione media del 10 per cento degli assegni fino al 31 dicembre 2018, con un risparmio di 500 mila euro all'anno. Il Nuovo centrodestra non ha partecipato alla votazione, mentre il Movimento Cinque Stelle si è astenuto. A favore hanno votato tutti gli altri gruppi consiliari.
Tra punti del provvedimento c'è anche l'innalzamento dell'eta' da 60 a 66 anni per percepire il vitalizio e, novita' rispetto al testo approvato in commissione, l'incompatibilta' tra l'assegno regionale e un altro stipendio pubblico, con la possibilita' per l'ex consigliere di scegliere fra i due. Confermato infine l'obbligo per il Pirellone di pubblicare on line i nomi dei beneficiari, con relativi importi. Contro il provvedimento e' gia' stato annunciato ricorso da parte dell'associazione che riunisce gli ex consiglieri.
"Questo nostro intervento normativo - afferma Stefano Bruno Galli, capogruppo di "Maroni Presidente" e relatore della legge - ci porta a rivedere in profondità il concetto di diritto acquisito, soprattutto quando promana da una fonte normativa che se lo auto-attribuisce. Fuori di qui la società sta soffrendo per effetto della crisi economica che non risparmia nessuno. Allo stesso modo dovrebbe diffondersi la consapevolezza, negli ex consiglieri, che un sacrificio, per quanto modesto, è necessario. Solo così possiamo marcare la differenza. Fare leva sui diritti acquisiti per giustificare il privilegio, è una battaglia di retroguardia, un po' fine a se stessa".
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