Cultura, appello contro i tagli dal palco della Scala in occasione della Prima

I delegati di Cgil, Cisl, Fials e Uil vorrebbero farlo leggere a due artisti, in italiano e in inglese, subito dopo l'apertura del sipario

Il teatro alla Scala di Milano

Il teatro alla Scala di Milano

Milano - "Buonasera, la cultura è un bene comune e primario come l'acqua. I Teatri, le Biblioteche, i Cinema sono come sorgenti inesauribili. La cultura è energia pura, energia per la mente e per l'anima di ogni essere umano. La musica, l'arte tutta è un linguaggio universale foriero di pace. Un Paese che taglia i finanziamenti alla cultura, taglia il futuro dei propri cittadini".

E' il testo che i delegati di Cgil, Cisl, Fials e Uil vorrebbero far leggere a due artisti della Scala prima dell'inizio della Prima il 7 dicembre. Un appello contro i tagli alla cultura davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, agli esponenti del governo Meloni, al sindaco Giuseppe Sala e al governatore Attilio Fontana, che quella sera prenderanno posto in Palco reale per assistere al debutto dell'opera russa Boris Godunov. Nelle intenzioni dei rappresentatori dei lavoratori, un uomo e una donna dovrebbero leggere il testo (in italiano e in inglese) subito dopo l'apertura del sipario, prima dell'Inno di Mameli eseguito dall'orchestra scaligera diretta dal maestro Riccardo Chailly.

A fine spettacolo, invece, dovrebbe uscire in proscenio per gli applausi anche una delegazione di maestranze, tecnici, sarte, truccatori e impiegati, a testimonianza di un Piermarini unito che ha lavorato insieme per offrire al mondo il miglior Sant'Ambrogio possibile. Al momento, come detto, si tratta di un'idea, che i sindacati porteranno domani mattina al tavolo con l'azienda per chiudere la partita del nuovo contratto. 

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