Superbonus, la giungla dell’edilizia. Irregolari nove cantieri su dieci

Spuntate dal nulla 11.600 nuove imprese, boom di infortuni: "Colpa di improvvisazione e controlli assenti"

Cantiere edile

Cantiere edile

Milano - Irregolarità, per "aspetti contrattuali, assicurativi o di sicurezza", che emergono nel 91% dei cantieri edili controllati dall’Ispettorato del lavoro in uno scenario dove il rispetto delle regole diviene l’eccezione. Infortuni aumentati del 30% negli ultimi quattro mesi, ispezioni quasi inesistenti per carenza di personale e 11.600 nuove imprese edili spuntate come funghi solo nel 2021 per sfruttare il giro d’affari creato dal Superbonus. Elementi che, sommati, dipingono la giungla nel settore delle costruzioni. Un settore che sta conoscendo un exploit spinto dalle misure del Governo, con una zona grigia dove si nascondono frodi e diritti negati. "L’aumento del 30% degli infortuni è dovuto anche alla ripresa legata ai bonus", spiega Vito Panzarella, segretario generale Feneal Uil, in una videoinchiesta che la web tv della Uil Lombardia (www.sindacato.tv) ha dedicato al tema, online da oggi.

"Chiediamo che l’accesso venga consentito solo alle imprese qualificate – prosegue – e che applicano il contratto edile". Sulla stessa linea anche Dario Firsech, responsabile Relazioni industriali e Affari sociali dell’associazione dei costruttori, Ance Lombardia. Paola Favarano, psicologa del lavoro di Stantec Italia, sottolinea che "nell’ultimo anno sono nate 11600 nuove imprese edili, con un procedimento semplice e senza dover dimostrare requisiti, con il solo scopo di sfruttare il Superbonus. Camminando per Milano è impossibile non accorgersi di quante impalcature ci sono con operai spesso senza adeguate protezioni". Quest’anno si sono già registrati in Lombardia 8 infortuni mortali sul lavoro, secondo i dati Ats. La maggior parte nel settore delle costruzioni. E i numeri sui “controllori“ sono impietosi. Nel 2014 erano in servizio in Lombardia 794 nuovi ispettori del lavoro, calati a 683 nel 2020 prima delle recenti assunzioni che dovrebbero migliorare la situazione.

L’organico Ats preposto ai controlli e alla prevenzione era invece di 993 persone nel 2010, calato a 589 nel 2020. La battaglia è approdata anche al Pirellone. È stata approvata all’unanimità una mozione presentata dal Pd (primo firmatario Matteo Piloni) che impegna la Giunta regionale a "implementare le risorse per la programmazione e il sostegno di iniziative di prevenzione e di promozione della salute in ogni fascia d’età e in ogni ambiente di lavoro e a garantire piena attuazione del piano di assunzioni e completamento negli organici delle Ats dei nuovi dipendenti dedicati alla prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro". Il testo è il primo passo di una battaglia anche politica sulla sicurezza sul lavoro, che vede una tappa anche nel protocollo d’intesa fra la Regione e Anci Lombardia, l’associazione dei Comuni, per il "potenziamento dei controlli delle Ats nei cantieri edili congiuntamente alla polizia locale". Un’iniziativa voluta, in particolare, dall’assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato, pronto a mettere sul tavolo risorse per supportare i Comuni in questo passaggio.