Superati i 40mila morti dall’inizio della pandemia

Allo scoccare di una nuova “liberazione” il traguardo che nessuno voleva: sono 40.011 i lombardi uccisi dal Covid in due anni, due mesi e dodici giorni

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La Lombardia ha superato il traguardo che nessuno s’augurava, per quanto si avvicinasse inevitabile di bollettino in bollettino. Proprio allo scoccare di una nuova “liberazione“, stavolta dall’obbligo di indossare la mascherina tranne che a scuola, sui mezzi e in alcune occasioni ludiche al chiuso e quasi ovunque anche di quello di esibire il green pass; proprio quando mancavano due giorni al secondo anniversario della prima “liberazione“, quel 4 maggio 2020 in cui finirono i quasi due mesi del primo e mai più così duro lockdown. I quarantamila lombardi morti per coronavirus in due anni, due mesi e dodici giorni di pandemia sono stati superati ieri: 31 nuovi decessi registrati portano a 40.011 il bilancio delle vittime del Covid contate dal 20 febbraio 2020.

L’anniversario che nessuno voleva arriva in un momento ibrido, che alle libertà riconquistate appaia contagi ancora altissimi, coi numeri ai quali ci hanno abituati le varianti iper-diffusive, Omicron e sorelle. Con terapie intensive fortunatamente semivuote (ieri i ricoverati Corona sono di nuovo scesi a 35 nell’intera Lombardia) e reparti tornati sotto quota 1.200 pazienti (1.177 ieri) dopo quasi una settimana. I contagi quotidianamente scoperti, al netto dei 1.673 registrati in Lombardia ieri che riflettono unicamente il rallentamento dei tamponi nel weekend, continuano a toccare vette himalayane nei giorni ordinari e quasi a raddoppiarle in quelli come oggi, che scontano il rientro dalle festività. Però un parametro meno volubile come l’incidenza, che equivale ai nuovi casi scoperti negli ultimi sette giorni ogni centomila abitanti, è effettivamente ancora in lentissimo calo, ed è passata in Lombardia da 504 giovedì scorso a 465 il primo maggio secondo i report della Regione. Un’incidenza tra le più basse in Italia: la media nazionale è 699 in base all’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità. Che venerdì scorso registrava per la prima volta quel calo dei contagi nella popolazione scolastica che in Lombardia è in atto da almeno tre settimane in tutte le fasce d’età, ad eccezione di quella dei ragazzi tra i 14 e i 18 anni che aveva imboccato la discesa per prima già a fine marzo e nella settimana tra il 18 e il 24 aprile ha avuto un rimbalzo in su. Il direttore della Prevenzione del Ministero della Salute Gianni Rezza ha parlato di "situazione stazionaria" e invitato, a fronte della "circolazione ancora elevata" del virus, a mantenere la prudenza e proseguire con la campagna vaccinale, arrivata alla quarta dose per ultraottantenni, fragili over 60 e immunocompromessi. Dei nuovi contagiati quotidiani in Lombardia, i vaccinati da oltre sette mesi senza terza dose continuano a rappresentare il 70%, e i mai vaccinati uno su cinque, percentuale proporzionalmente altissima dato che “pesca“ in quel meno del 10% dei lombardi over 5 che non ha avuto neanche una dose antiCovid. Gi. Bo.

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