Sulla didattica a distanza più potere agli insegnanti

La nuova ordinanza della Regione stabilisce che è il Collegio dei docenti a stabilire quali lezioni sono "di laboratorio" e quindi devono essere fatte in presenza

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di Giambattista Anastasio

La didattica a distanza resta obbligatoria nelle scuole superiori e negli istituti di formazione professionale della Lombardia ma la Regione, ora, esplicita che il collegio dei docenti ha facoltà e potere di stabilire quali attività didattiche debbano essere considerate come attività di laboratorio e, quindi, quali attività possono essere effettuate in presenza proprio perché ritenute di laboratorio. Questo il risultato dell’incontro tenutosi ieri tra il presidente della Regione, Attilio Fontana, l’assessore regionale all’Istruzione, Melania Rizzoli, il direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale (USR), Augusta Celada, e i dirigenti scolastici provinciali. Un accordo travasato nella nuova ordinanza varata ieri da Palazzo Lombardia in recepimento del decreto approvato domenica dal Governo. Al punto 6 del provvedimento regionale si legge: "Possono continuare ad essere svolte in presenza le attività laboratoriali, come – ecco la novità – individuate dal collegio dei docenti". Anche la penultima ordinanza, quella di mercoledì scorso, stabiliva che le attività laboratoriali potessero proseguire in presenza ma non formalizzava la facoltà dei docenti di stabilire quali potessero essere omologate come tali e quali no. Possibile, allora, che queste finiscano col costituire il 25% del monte ore complessivo e che, nei fatti, ci sia una coincidenza tra il decreto del Governo e l’ordinanza regionale. Un altro punto concordato nell’incontro di ieri è il seguente: alcune scuole superiori, quali l’Itsos Albe Steiner di Milano, hanno problemi insuperabili nell’adeguarsi alla didattica a distanza entro il 13 novembre e per questo saranno esentati. Va sottolineato, però, che le scuole in queste condizioni sono la minoranza.

Per il resto la nuova ordinanza varata ieri sera ribadisce che la didattica a distanza è da subito obbligatoria per il 100% delle lezioni nelle scuole superiori "che siano già nelle condizioni di effettuarla". Le altre devono adeguarsi "nel più breve tempo possibile". "Ringraziamo i dirigenti scolastici per la collaborazione messa in campo e per l’impegno dimostrato fin dall’inizio della pandemia – dichiara il governatore –. Nel confronto avuto con loro abbiamo condiviso di confermare la linea assunta dalla Regione Lombardia che prevede la didattica a distanza al 100% per le scuole secondarie superiori". Quindi ecco la nota dell’Ufficio Scolastico Regionale: "L’incontro con la Regione ha prodotto il riconoscimento da parte di tutti del ruolo di mediazione dell’Ufficio Scolastico Regionale tra il dettato del decreto e l’ordinanza regionale. Inoltre da parte della Regione, pur auspicando il 100% di didattica a distanza, non ci si è riferiti a nessuna imposizione particolare nei confronti delle scuole. Chi riuscirà a raggiungere il 100% lo farà". Il sindaco Giuseppe Sala resta contrario alla scuola da remoto: "Rispetto quanto deciso da Fontana ma non sono d’accordo".

mail giambattista.anastasio@ilgiorno.net

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