Sul corpo di Simone Stucchi la “firma” di chi l’ha ucciso

Durante l’esame autoptico prelevati campioni di Dna che saranno confrontati con quello degli indagati

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La firma dell’assassino sul corpo di Simone Stucchi (nella foto). Ieri, l’autopsia sul cadavere del ragazzo di Vimercate accoltellato durante una rissa a Pessano il 29 settembre è durata tutto il pomeriggio. I patologi e consulenti di parte dei 30 indagati hanno prelevato campioni e tamponi per valutare lo stato dei tessuti e hanno isolato tracce genetiche che saranno confrontate con quelle dei sospettati. Se il Dna coincidesse, sarebbe la prova regina. La quadratura di un’indagine su un fatto che per gli inquirenti è abbastanza chiaro e che ha bisogno solo di ulteriori conferme.

Sull’arma del delitto, invece, è ancora presto per stabilire con certezza se il coltello a serramanico ritrovato per terra, davanti al parco dove si sono affrontate le due bande, sia quello che ha inflitto il colpo mortale al cuore del giovane edicolante. Il 22enne era stato colpito almeno altre tre volte, due alla schiena e una alla pancia. Non si esclude che le ferite siano state sferrate da persone diverse. Come diverse sono le posizioni dei rivali, i due gruppi, i pessanesi e i vimercatesi: c’è chi ha tirato pietre, chi ha picchiato a mani nude e chi invece ha estratto le lame. L’appuntamento finito in tragedia era stato organizzato sui social e proprio internet è servito agli investigatori per mettere a fuoco l’ambiente in cui è maturato il delitto. Fino a quella sera c’erano stati solo piccoli precedenti per questioni di droga, il movente sarebbe legato al pagamento di uno spinello e forse a un apprezzamento di troppo a una ragazza.

Barbara Calderola

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