Sub milanesi scomparsi in Indonesia: "Indagini ferme, la verità è sempre più lontana"

Tre milanesi in vacanza non tornarono più a galla dopo un’immersione. Le famiglie aspettano ancora risposte

Daniele Buresta durante un’immersione (foto postata su Facebook)

Daniele Buresta durante un’immersione (foto postata su Facebook)

Milano - «Le indagini sono ferme. Abbiamo chiesto lumi all’Ambasciata italiana a Jakarta tramite i nostri avvocati e la risposta è stata che gli uffici si sono riattivati per avere informazioni. Dobbiamo aspettare". La verità su cosa sia successo ai tre sub milanesi scomparsi a Ferragosto di 7 anni fa nell’isola di Sangalaki, in Indonesia, dopo un’immersione, è sempre più lontana. Ad aggiornare sulla vicenda è Claudia Mastrogiuseppe, sorella di Alberto, che aveva 36 anni quando è stato inghiottito dalle acque insieme all’amico Daniele Buresta, coetaneo, e a Michela Caresani, fidanzata di Alberto, che quest’anno avrebbe compiuto 40 anni. Nel gruppo c’era anche una ragazza belga che allora aveva 29 anni, Vana Chris Vanpuyvelde, pure lei scomparsa, mentre è tornata a casa Valeria Baffè, ora quarantunenne, che era la fidanzata di Daniele: non aveva partecipato a quella gita ma aveva preferito praticare snorkeling.

Già lo scorso anno i parenti avevano chiesto tramite l’Ambasciata che la competenza delle indagini passasse da Sangalaki alla capitale "ma resta tutto in sospeso – sottolinea Mastrogiuseppe –. Prima per le difficoltà legate al Covid, ora per le lungaggini burocratiche. Al momento le indagini sono affidate alla polizia di Sangalaki. Noi continuiamo a tentare, a scrivere periodicamente all’Ambasciata, ma non abbiamo aspettative".

Più passa il tempo e più si riducono le possibilità di raccogliere elementi utili. Dei ragazzi spariti (dichiarati morti nel 2017) allora non fu trovato nulla: né una pinna, né un boccaglio. Erano sub esperti, abituati a esplorazioni negli abissi. Per loro immergersi era una passione: Alberto, dopo gli studi alla Bocconi, lavorava nel campo del marketing bancario. Michela in un centro per disabili, mentre Daniele era un operatore video per web e pubblicità. Ad agosto 2015 erano in vacanza nel Borneo e quella gita sarebbe stato l’ultimo svago prima di rientrare a Milano. Ma non sono mai più tornati in superficie. Solo la guida indonesiana si è salvata.

"Non sono state accertate le responsabilità della guida, nonostante abbia dichiarato di aver lasciato i ragazzi da soli (dopo averli persi di vista a causa della corrente, ndr )", dice Mastrogiuseppe. Dopo la scomparsa, le ricerche andarono avanti per giorni con barche ed elicotteri setacciando decine di isolotti del luogo. Ma niente da fare: dei sub, nessuna traccia. Alle famiglie resta un dolore che non si cancella. E, come ogni anno, oggi Alberto, Daniele e Michela verranno ricordati durante una cerimonia religiosa a Gattinara, vicino Vercelli, il paese d’origine della mamma di Alberto che lì trascorreva l’estate da bambino. "Noi non li dimenticheremo – conclude la sorella – e sappiamo che il nostro saluto li raggiungerà, ovunque siano".

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