Stupro di gruppo a Milano, la difesa di Mattia Lucarelli: "Non c'è stata violenza"

"E' devastato e incredulo". Il legale ha annunciato ricorso al Tribunale del Riesame. Il 23enne, insieme al compagno di squadra Federico Apolloni, è accusato di violenza sessuale di gruppo nei confronti di una studentessa

Mattia Lucarelli davanti al poster del padre, Cristiano

Mattia Lucarelli davanti al poster del padre, Cristiano

Milano, 20 gennaio 2023 - "È devastato e incredulo e dice che non c'è stata alcuna violenza". L'avvocato Leonardo Cammarata descrive così Mattia Lucarelli, 23 anni, figlio dell'ex attaccante del Livorno, agli arresti domiciliari da oggi assieme al compagno di squadra e coetaneo Federico Apolloni con l'accusa di violenza di gruppo nei confronti di una studentessa statunitense a Milano per una stage universitario. Il difensore ha annunciato il ricorso al Tribunale del Riesame per chiedere la revoca della misura cautelare aggiungendo che sono in corso indagini difensive. L'interrogatorio di garanzia dei due ragazzi davanti al gip Sara Cipolla si terrà martedì prossimo, 24 gennaio. 

La chat e il racconto

Il legale ha spiegato che, nell'ambito delle indagini difensive, sono stati effettuati accertamenti sul cellulare delle vittima per "capire se nei giorni successivi ci fossero riferimenti compatibili con quanto ha poi denunciato. Invece - ha aggiunto l'avvocato Cammarata -, nelle chat con l'amica che era con lei la sera prima non c'è traccia di quello che ha poi raccontato, ma parlano della vacanza che avrebbero dovuto fare a Barcellona". Dall'indagine, coordinata dal pm Alessia Menegazzo e dall'aggiunto Letizia Mannella, emerge invece una versione ben diversa: gli abusi e le violenze, poi filmati, nonostante la giovane vittima (sentita anche in incidente probatorio) avesse messo a verbale che non voleva assolutamente avere rapporti sessuali con i due

La ricostruzione

La polizia di Milano, questa mattina, ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di Lucarelli e Apolloni per una violenza sessuale di gruppo commessa lo scorso marzo 2022 ai danni di una studentessa americana 22enne nel capoluogo lombardo. Secondo quanto ricostruito dalla procura di Milano, che ha diretto gli agenti della quarta sezione della squadra mobile, la giovane americana, al termine di una serata trascorsa in discoteca con delle amiche, aveva accettato un passaggio in auto da cinque giovani che, invece di raccompagnarla a casa, l'hanno condotta in un appartamento.

Le violenze

In quell'abitazione in centro città, la ragazza sarebbe stata costretta dal gruppo a subire la violenza commessa, in particolare, dai due italiani destinatari del provvedimento di custodia cautelare eseguito con la collaborazione della squadra Mobile della questura di Livorno

Le immagini sui cellulari

A complicare il quadro indiziario dei due calciatori è stato il racconto di alcuni testimoni e l'analisi delle immagini trovate sui cellulari della vittima e dei presunti autori. Secondo il gip di Milano Sara Cipolla i due calciatori hanno abusato dello "stato di inferiorità psichica" della studentessa che quella sera dello scorso marzo aveva bevuto "dei drink" e che aveva "vuoti di memoria, intervallati da flash", come lei stessa ha raccontato ad investigatori ed inquirenti. È quanto risulta dall'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip. Provvedimento in cui la denuncia e i racconti della giovane vengono definiti dal giudice credibili e attendibili.

Le parole del gip

"Emerge invero nitidamente dai video che riprendono la violenza e dagli ulteriori atti di indagine, in particolare le intercettazioni ambientali, l'incapacità degli indagati di comprendere appieno il disvalore delle proprie condotte, e la conseguente possibilità che gli stessi reiterino nei propri comportamenti delittuosi, convinti della propria innocenza", scrive, sempre nell'ordinanza, il gip.

Le intercettazioni

"Se questa chiama la polizia ci in... tutti". Lo dice Apolloni in uno dei video agli atti dell'inchiesta, prima della presunta violenza sessuale di gruppo che avrebbe commesso insieme a Lucarelli. In un dialogo successivo la giovane vittima dice almeno due volte: "Io dovrei andare a casa" prima di cercare i propri stivali. "Leva le chiavi, leva le chiavi, mettile via", si sente quindi dire da Apolloni agli altri quattro ragazzi presenti nella casa.