Stupro di gruppo in piazza Duomo, il Riesame: va arrestato un altro ragazzo

I giudici accolgono il ricorso dei pm sul provvedimento emesso dal gip che negava il fermo

Una sequenza delle aggressioni nei confronti delle ragazze avvenute a Capodanno

Una sequenza delle aggressioni nei confronti delle ragazze avvenute a Capodanno

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Milano - Dal tribunale del Riesame sono arrivate due decisioni che potrebbero portare ad ulteriori sviluppi nell’inchiesta sulle terribili aggressioni sessuali in piazza del Duomo a Capodanno. I giudici hanno stabilito, accogliendo il ricorso dei pm dopo il no del gip, che anche nei confronti di un altro ragazzo, Abdel Fatah 19enne che vive a Milano, va applicata la custodia in carcere per lo stupro consumato nei confronti di una coetanea vicino a via Mazzini. E hanno riconosciuto che per la stessa vicenda ci sono "gravi indizi" anche sul 18enne Mahmoud Ibrahim, già detenuto.

Nell’inchiesta, condotta dalla squadra mobile e coordinata dall’aggiunto Letizia Mannella e dal pm Alessia Menegazzo, gli inquirenti, seguendo la giurisprudenza più recente, ritengono che sia sufficiente accertare la presenza sul luogo dei giovani, anche per fare "muro" e istigare alle violenze, per attribuire loro il reato di violenza sessuale di gruppo. Una linea che per alcuni casi, e dopo valutazioni sugli elementi probatori, era stata respinta dal gip e che ora è stata accolta dal Riesame (presidente del collegio Alessandra Galli). Oltre ad aver ottenuto misure cautelari per quattro ragazzi, tra cui due minorenni, i pm avevano chiesto l’arresto anche per Abdel Fatah, il quale, soprattutto sulla base dei riconoscimenti tramite le immagini e delle dichiarazioni delle vittime (11 in totale in cinque episodi distinti), era accusato degli abusi sessuali sulla 19enne (l’episodio più grave dell’inchiesta) e delle violenze su due ventenni tedesche.

Il gip Raffaella Mascarino aveva bocciato la richiesta e la Procura aveva fatto appello al Riesame, che con il provvedimento di ieri ha stabilito la necessità della custodia cautelare per il giovane, sospesa, però, in attesa del ricorso della difesa in Cassazione, che sarà depositato in 10 giorni. Per i giudici, sul ragazzo ci sono elementi di responsabilità per la violenza sessuale di gruppo nei confronti della 19enne e dell’amica, ma non per l’episodio ai danni delle studentesse tedesche. Hanno ritenuto, in particolare, che nel caso avvenuto all’angolo con via Mazzini - il primo ad essere mostrato in un video che circolò in Rete - il ragazzo non soltanto era presente vicino "all’orda" di aggressori, ma avrebbe partecipato alle violenze. L’avvocato Danilo Cilia che difende, assieme al legale Raffaele Di Monda, il 19enne Abdel Fatah in una nota ha fatto sapere: "Non condividiamo il provvedimento e presenteremo sicuramente ricorso in Cassazione".

 

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