"Stu in del me broeud" senza fastidi

Emilio

Magni

altra mattina al bar, dove era riunita la piccola congrega degli amici dell’aperitivo, è scoppiata una disputa sulle luminarie natalizie. Alcuni erano favorevoli alla decisione del comune di limitare di molto le luci onde risparmiare sui costi dell’energia elettrica saliti alle stelle. Altri invece erano contrari al risparmio e addirittura invitavano a firmare una petizione rivolta alla giunta per chiederle di cancellare la decisione di "spegnere". Nella disputa non è però entrato l’Aristide, detto "Risti", pensionato e per una vita impiegato comunale. Qualcuno gli ha chiesto quindi perché non esprimesse il suo pensiero. Lui ha candidamente risposto: "Ah mi stu in semper in del me broeud". Per dire che , lui non intendeva entrare nella accesa discussione ed esprimere un suo parere, "el Risti" ha usato un modo di dire classico del dialetto milanese: "Stu in del me broeud". "Resto nel mio brodo". Ha così voluto dire che non ha alcuna opinione, ma soprattutto non vuole "mettersi in mezzo". È questo comportamento per il quale il sommo Dante forse avrebbe collocato il "Risti" nel girone degli ignavi. "Stare nel proprio brodo" però indica probabilmente anche alla scelta di una persona di evitare di dover sopportare noie, insulti, o addirittura ritorsioni pesanti da parte di chi non la pensa come lei. Ma perché il dialetto mette di mezzo proprio il brodo? Evidentemente il detto fa riferimento al brodo della carne bovina o del pollo: un tempo delizia per il popolo che mangiava la carne solo raramente. Quindi quel brodo era una bontà, un’eccellenza culinaria. Pertanto la metafora vuol dire che restare nel proprio brodo era come starsene bene, tranquilli e contenti. Un tempo il brodo di carne era veramente eccellenza culinaria. Mi ricordo che a casa mia il manzo bollito era solo la domenica, e non tutte le domeniche. Camminando per le vie del centro la domenica mattina si poteva percepire il profumo della carne che cuoceva. Erano solo poche però le fortunate finestre da cui usciva questa accattivante fragranza.

mail: emiliomagni@yahoo.it

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro