Stupro di gruppo con la droga nel cocktail: condannato il branco

La Cassazione conferma 12 anni di carcere per i più grandi, 8 anni e sei mesi per il più giovane del branco

Uno degli imputati ripreso mentre versa la droga dello stupro nel drink della ragazza

Uno degli imputati ripreso mentre versa la droga dello stupro nel drink della ragazza

Anche la Cassazione conferma le condanne nei confronti di Marco Coazzotti e Mario Caputo a 12 anni di carcere e Guido Guarnieri, il più giovane del branco, a 8 anni e sei mesi per lo stupro di gruppo consumato  ai danni di una 22enne amica di Coazzotti, giovane commessa in un negozio di abbigliamento che dopo quel trauma perse anche il lavoro. Prima  la stordirono versandole la droga nel bicchiere mentre bevevano nel locale. Poi con la scusa di un karaoke la portarono in auto a casa di uno di loro e, quando lei era in stato di incscienza,  la violentarono a turno.

La  giovane dopo ore si risvegliò stordita senza rendersi subito conto di quanto era accaduto, ma poi iniziò ad avere dei flash e a ricostruire a poco a poco quella notte di terrore. Tutto era partito dalla polverina nel cocktail. La piena corrispondenza del racconto ai fatti effettivamente verificatisi ha avuto millimetrica conferma nella visione delle videoregistrazioni effettuate presso il circuito installato nel locale. Ecco perché non hanno avuto dubbi, i giudici dei tre gradi di giudizio. Le dichiarazioni della parte offesa sono risultate lineari e coerenti, aveva scritto  il tribunale - presidente Elisabetta Canevini - nelle motivazioni  depositate. E se la linea del racconto si è bruscamente interrotta con una frattura determinata dal vuoto di memoria che la ragazza ha descritto dal momento del suo ingresso nella casa delle violenze, tale vuoto di memoria trova idonea spiegazione e corrispondenza con l’esito delle analisi effettuate, che hanno attestato una significativa positività benzodiazepine, la droga che stordisce e priva di qualunque difesa. Nessun credito, per il tribunale, va dato perciò ai dubbi sollevati dalle difese degli imputati sulla scarsa quantità di materiale biologico appartenente ai tre uomini rinvenuto sulla vittima. Né sono credibili, per i giudici, le diverse ricostruzioni della serata offerte dai tre accusati.

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