"Onore a Mussolini", 9 denunciati per il blitz neofascista in piazzale Loreto

Sono 29 gli altri identificati tra ultrà laziali e interisti

Lo striscione degli ultras laziali inneggiante a Mussolini

Lo striscione degli ultras laziali inneggiante a Mussolini

Milano, 25 aprile 2019 -  Non si fermerà al numero di identificati, finora 29, e di denunciati, nove in totale, l’inchiesta aperta per il reato di «manifestazione fascista» sul blitz degli ultrà laziali che alla vigilia del 25 Aprile, a due passi da Loreto, piazza simbolo della Resistenza milanese e nazionale, hanno esposto uno striscione con scritto «Onore a Benito Mussolini». Gli ultras hanno fatto tutti il saluto romano e intonato slogan. In queste ore la Digos sta continuando a visionare le immagini e a raccogliere testimonianze, l’indagine, coordinata dal capo del pool antiterrorismo milanese Alberto Nobili della Procura guidata da Francesco Greco, terrà conto, anche di altri episodi di violenza ultrà, tra i quali la gravissima guerriglia con un morto prima di Inter-Napoli, il 26 dicembre scorso. Gli inquirenti, infatti, stanno valutando l’ipotesi di «associazione a delinquere» per indagare a fondo sulle attività delle «bande». La Digos, per ora, ha portato in Questura per l’identificazione 28 tifosi, tanti giovanissimi. 

Grazie a un video è stato riconosciuto uno dei capi degli «Irriducibili» della curva laziale, regista del blitz: è Claudio Corbolotti, 53 anni, già arrestato nel 2004 per degli scontri fuori dall’Olimpico e con un passato anche nella segreteria dell’allora sindaco di Roma Gianni Alemanno. Sarebbe lui l’uomo che di fronte allo striscione con scritto «Onore a Benito Mussolini» ha chiamato il «presente» al drappello di ultrà. Oltre a lui, sono già stati denunciati altri sette tifosi laziali per «manifestazione fascista» (i loro nomi, dunque, finiranno a breve nel registro degli indagati), mentre un ultrà interista (ne sono stati identificati altri due, anche perché le tifoserie sono gemellate), è stato denunciato per il possesso di un manganello telescopico. Alcuni passanti, tra l’altro, hanno aiutato gli investigatori fornendo i numeri di targa di alcune macchine con cui i neofascisti si sono dileguati.

Gli inquirenti, intanto, attendono un’informativa della Digos e hanno intenzione anche di valutare in un quadro complessivo diversi episodi, accaduti nell’ultimo periodo, di commistione tra tifo da stadio, messaggi pseudo-politici e violenza per verificare anche se possano essere contestate, come detto, ipotesi di associazione per delinquere finalizzata, ad esempio, alla rissa, ma anche alle manifestazioni fasciste. L’ultimo fatto gravissimo è stata la rissa tra ultrà interisti (con loro anche tifosi del Varese e del Nizza, gemellati) e napoletani in via Novara, a circa due chilometri da San Siro, a Santo Stefano, nella quale è morto Daniele Belardinelli. Alcuni capi curva interisti, come Nino Ciccarelli, sono stati già condannati con rito abbreviato. 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro