Strage di piazza Fontana, gli anarchici interrompono la cerimonia: "Cospito libero"

Alcuni esponenti dei centri sociali hanno chiesto la liberazione del compagno al 41 bis

La commemorazione per i 53 anni dalla strage di piazza Fontana a Milano è iniziata tra le proteste inscenate in piazza dai centri sociali per Alfredo Cospito, l'anarchico incarcerato al 41 bis.

La contestazione

Quando il sindaco Giuseppe Sala ha preso la parola dopo la deposizione delle corone davanti alla Banca Nazionale dell'Agricoltura, un gruppo di giovani lo ha interrotto e ha iniziato a urlare. "Non staremo zitti mentre lo Stato fascista sta per uccidere il nostro compagno Alfredo Cospito che è in sciopero della fame - hanno gridato -. Per una strage mai avvenuta e senza prove si trova al 41 bis. Un regime che deve finire per tutti i detenuti che sono rinchiusi e che non sono tutti mafiosi".

Lo striscione degli anarchici contro lo "Stato fascista"
Lo striscione degli anarchici contro lo "Stato fascista"

I familiari delle vittime

Uno dei familiari dell'associazione dei familiari delle vittime di pizza Fontana ha preso la parola per ricordare che "noi siamo qua per ricordare i nostri morti che sono morti lì dentro in quella banca 53 anni fa. Basta andate a casa, noi siamo qui per ricordare i nostri morti".

Il corteo
Il corteo

La replica di Sala

Un concerto rafforzato dal sindaco Sala che ha ripreso la parola per proseguire con il suo intervento. "Io chiedo rispetto, non tanto per me, ma per i parenti dei morti - ha ammonito -. Contestate pure me ma non i parenti dei morti che hanno vissuto un dolore vero, ben superiore a quello che state vivendo in questo momento". Il gruppo di manifestanti dei centri sociali si è poi allontanato e la cerimonia è ripresa.

L'intervento del sindaco Sala dal palco
L'intervento del sindaco Sala dal palco

Chi è Cospito

Il 5 dicembre scorso Il procuratore generale Francesco Saluzzo a conclusione della sua requisitoria, durante l'udienza d'Appello che si sta svolgendo a Torino, ha chiesto per l'anarchico  Alfredo Cospito l'ergastolo e dodici mesi di isolamento diurno per l'attentato alla scuola allievi dei carabinieri di Fossano (Cuneo), del 2005.

Alfredo Cospito
Alfredo Cospito

Per la compagna di Cospito, Anna Beniamino Saluzzo la Procura ha chiesto 27 anni e un mese. È detenuto da oltre 10 anni nel carcere di Bancali, a Sassari, nel 2014 è stato condannato a 10 anni e 8 mesi per la gambizzazione dell'ad di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, nel 2012, rivendicato dalla sigla Nucleo Olga Fai-Fri, Federazione anarchica informale-Fronte rivoluzionario internazionale. Cospito è accusato anche di aver piazzato due ordigni a basso potenziale nei pressi della Scuola allievi carabinieri di Fossano, in provincia di Cuneo, nella notte tra il 2 e il 3 giugno del 2006. L'esplosione dei due ordigni non causò vittime. Pescarese, classe '67, Cospito è il primo caso di un anarchico al 41 bis, una disposizione introdotta nell'ordinamento penitenziario italiano con una legge nel 1986, in funzione di lotta e contrasto alle mafie.

Le parole dei politci

"Oggi alla commemorazione della strage di Piazza Fontana. Il ricordo dell'attentato che aprì la stagione del terrore in Italia è doveroso oggi più che mai. Le istituzioni repubblicane hanno resistito alle stragi e al terrorismo di ogni matrice. Gli italiani hanno saputo proteggere la loro libertà e la democrazia, da rafforzare per il futuro anche nella dimensione europea". Lo afferma il segretario di +Europa, Benedetto Della Vedova, che oggi ha partecipato a Milano alla cerimonia di commemorazione della strage di Piazza  Fontana.

Il discorso di Sala

 "Ogni 12 dicembre onoriamo la memoria dei morti ma anche la reazione dei vivi - ha detto il sindaco Giuseppe Sala dal palco di piazza Fontana, dopo la deposizione delle corone, ricordando la presenza silenziosa dei 300mila milanesi in piazza Duomo tre giorni dopo la bomba -. Quei funerali hanno contribuito in maniera significativa a salvare la democrazia del nostro paese. Quella Milano che reagiva era l'Italia che avrebbe reagito". E se "le bombe sono la grammatica della storia patria, la storia patria sono gli italiani e le italiane che a quelle bombe hanno dato una risposta" ha aggiunto sottolineando come l'esercizio della memoria, per Milano, non sia mai "vuota retorica". Quanto alle contestazioni degli anarchici in sostegno all'anarchico Alfredo Cospito, il sindaco taglia corto: "Come tutti gli anni, un po' c'è da aspettarselo, ma siamo qua soprattutto per i familiari delle vittime, per ribadire che giustizia alla fine non è stata fatta e che Milano, medaglia d'oro della Resistenza, c'è". "Giuseppe Pinelli è la diciottesima vittima di questa strage - ha detto invece Roberto Cenati, presidente provinciale di Anpi - e fu vittima due volte, prima sospettato ingiustamente e poi morto volando dalla finestra della Questura".