"Stop alle armi, noi stiamo con Pagliarulo"

Corteo del 25 aprile, il movimento "Milano contro la guerra" si schiera col presidente dell’Anpi. Rischio contestazioni in piazza

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di Massimiliano Mingoia e Nicola Palma

Drappi bianchi alle finestre e bandiere della pace in piazza per chiedere lo stop all’invio di armi all’Ucraina e il ritorno al tavolo negoziale. Così il movimento "Milano contro la guerra" – espressione di centri sociali, movimenti antagonisti e pacifisti e di alcuni circoli cittadini dell’Anpi – si prepara al corteo del 25 aprile, portando avanti una posizione apertamente critica nei confronti della Nato e vicina a quella del presidente nazionale dell’Associazione nazionale partigiani Gianfranco Pagliarulo, nei giorni scorsi travolto dalle polemiche (anche interne) per il post sul massacro di Bucha e per altre dichiarazioni sul conflitto scatenato due mesi fa dal presidente russo Vladimir Putin.

Tutti i riflettori sono puntati sulla manifestazione di lunedì, che potrebbe diventare terreno di tensioni e di prese di distanza più o meno plateali. Dal canto suo, il presidente provinciale dell’Anpi Roberto Cenati continua a chiedere di mettere da parte le polemiche per far sì che l’iniziativa "riesca nel migliore dei modi, anche perché veniamo da tre anni senza corteo e dobbiamo sfruttare al meglio questa opportunità per dar vita a una manifestazione unitaria e partecipata nel nome della Liberazione, della Resistenza e dell’antifascismo".

"Il nostro programma per il 25 aprile riguarda l’unità, soprattutto intorno all’Anpi, vittima di polemiche strumentali", ha assicurato ieri Valter Boscarello, portavoce di "Milano contro la guerra". Detto questo, "rigettiamo l’accusa di essere filo-putiniani: noi di questa piattaforma abbiamo mandato decine di carovane in Ucraina per aiutare le popolazioni civili e anche riportato in Italia alcune persone". Sulla richiesta del sindaco Giuseppe Sala a Pagliarulo ("Mi piacerebbe che chiarisse meglio il suo pensiero in questi giorni e magari aiuterebbe un po’ la serenità di quella data", ha detto due giorni fa il primo cittadino), Boscarello ha replicato che "in questo momento dà fastidio che alla presidenza nazionale dell’Anpi ci sia Pagliarulo perché non è espressione del Pd. Il Pd è favorevole all’invio di armi in Ucraina. Noi crediamo che bisogna lavorare sulla mediazione. Mandando le armi si rischia di allargare il conflitto. In qualsiasi caso, smettiamo di fare paragoni con la Shoah o con la Resistenza, sono contesti storici differenti". Un appello all’unità è arrivato anche dal capogruppo di Europa Verde in Comune Carlo Monguzzi: "Fermiamoci prima!!! Rischiamo un 25 aprile dove i sostenitori di Anpi fischiano gli altri, e gli altri fischiano Pagliarulo di Anpi. Sarebbe un disastro, un regalo immenso a Meloni e Salvini. Si può essere o non essere d’accordo, ma delegittimare Anpi è un errore clamoroso. Si incontrino lontano dalla stampa coloro che prenderanno la parola sul palco e definiscano una linea comune: il 25 aprile è sempre stato, come lo fu la Resistenza, un momento di grande unità, una festa di tutti i democratici e gli antifascisti, ed è giusto che continui ad esserlo".

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