"Stop al coprifuoco, bar e ristoranti non reggono"

L’appello lanciato da Confcommercio per riaprire la sera

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La zona gialla fa segnare una tregua nelle restrizioni da Covid, ma bar e ristoranti sono ancora in sofferenza. È l’allerta lanciata da Confcommercio Melegnano, che chiede lo stop al coprifuoco delle 18 imposto agli esercizi pubblici.

"Bene la zona gialla, ma non si capisce perché i pubblici esercizi che servono solo a clienti seduti al tavolo non possano farlo anche dalle 18 alle 22", dice la presidente del sodalizio Caterina Ippolito, insieme al delegato per i pubblici esercizi Mosè Cugnach. Bar e ristoranti sono fra le categorie più penalizzate dalle limitazioni legate all’emergenza sanitaria, tra gli operatori si respira un clima di tensione.

"C’è molta preoccupazione per l’area di Melegnano, da sempre punto di attrazione per il territorio circostante, così come per tutti gli altri comuni del Sud Est Milanese – prosegue Cugnach –: molti locali rimangono ancora chiusi perché, con lo smart working ancora diffuso, i coperti a pranzo non bastano a coprire le spese, senza contare che per i locali della movida non è cambiato nulla. A livello nazionale è stato presentato al Comitato tecnico scientifico, da parte delle maggiori associazioni di categoria, un protocollo di proposte per riaprire in sicurezza i locali anche la sera. Ma ora è importante ottenere lo stop al coprifuoco alle 18. Il 70% del fatturato per i ristoranti gira intorno alla cena, occorre poter fare almeno un turno".

"Nessuno vuole mettere in secondo piano le esigenze sanitarie – aggiunge il segretario di Confcommercio Melegnano, Cesare Lavia – in questo caso, però, alla luce dei numeri aggiornati e delle misure di sicurezza, non tornare a lavorare ci appare poco opportuno e uno schiaffo per quelle tante attività già allo stremo. Sono 45mila i pubblici esercizi in tutta la Regione per i quali ogni giorno di chiusura fa davvero la differenza. E auspichiamo non si ripetano più errori come quello dei giorni scorsi, costato alle imprese lombarde almeno 600 milioni di euro".

Alessandra Zanardi