Stop a San Vittore, scontro nel centrosinistra

L’assessore Riva: non è un carcere vivibile, meglio utilizzarlo come spazio per i giovani e la cultura. Il Pd: no al trasloco dei detenuti

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di Massimiliano Mingoia

Sì al trasferimento del carcere di San Vittore. L’assessore comunale allo Sport e ai Giovani Martina Riva lancia il sasso nello stagno in un’intervista al Foglio ("San Vittore? Io sarei molto molto favorevole a ripensarlo nell’interesse dei detenuti. Andrebbe ripensato e anche spostato"), provoca le reazioni negative di una parte del Pd milanese, ma tiene il punto.

La Riva, infatti, al Giorno spiega nei dettagli la sua posizione: "San Vittore così com’è non è un carcere vivibile, non è un luogo che può effettivamente ospitare in modo dignitoso la popolazione detenuta, che è da decenni superiore ai posti letto disponibili. È chiaro che sul sovraffollamento delle carceri dovrebbe intervenire il Parlamento, ma nel frattempo penso che Milano abbia il dovere di cercare una soluzione almeno per il caso concreto. Tra l’altro ricordiamo che San Vittore ospita per la maggior parte detenuti in attesa di giudizio, quindi presunti innocenti: la soluzione attuale è del tutto incompatibile con i diritti umani e rischi di privare i detenuti di ogni speranza, dell’energia che invece sarebbe necessaria per poter ricominciare". Non solo. L’assessore con un background politica nei Radicali e un’esperienza diretta come volontaria nelle carceri di Opera e Bollate ha un’idea anche su come potrebbe essere riutilizzato San Vittore una volta svuotato dai detenuti: "A Milano esiste un enorme problema di carenza di spazi: non sono sufficienti gli spazi per i giovani, per lo sport, per il mondo della cultura, per le biblioteche. Spostare San Vittore consentirebbe di restituire dignità ai detenuti e allo stesso tempo restituirebbe alla città un potenziale teatro di iniziative di valore. Parliamo sempre della necessità di nuovi spazi di aggregazione: da qualche parte bisognerà pur cominciare". La posizione della Riva fa discutere, anche perché in parte rilancia l’idea dell’ex candidato sindaco del centrodestra Luca Bernardo che lo scorso settembre, in piena campagna elettorale, proponeva di far traslocare i detenuti altrove e trasformare il carcere nella sede della Biblioteca europea di informazione e cultura (Beic). Il consigliere del Pd Daniele Nahum, vicepresidente della commissione Carceri di Palazzo Marino, è contrario al trasloco: "Vorrei che fosse chiaro: San Vittore deve rimanere lì dov’è perché è un simbolo cittadino e deve essere visibile a tutti. È un luogo di dolore ma soprattutto di riscatto e di recupero delle persone. I detenuti e gli agenti della polizia penitenzierà e tutti gli addetti che ci lavorano, sono parte integrante della nostra città".

Un altro consigliere dem, Alessandro Giungi, è sulla stessa linea: "Ogni tanto qualcuno si alza la mattina e chiede di chiuderespostare il carcere di San Vittore. Io sono assolutamente contrario. San Vittore ha da moltissimi anni chiusi due raggi che non sono mai stati ristrutturati. Perché non si comincia a sistemare quelli? Nel frattempo comunque importanti lavori di rifacimento hanno interessato altri raggi rendendo migliore e più sicura la struttura".

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