Stalking e violenza sulle donne, 40 fascicoli al giorno a Milano

Lo dicono i dati della Procura. Il 25% di questi sono classificabili come "urgenti"

Manifestazione anti violenza sulle donne

Manifestazione anti violenza sulle donne

Milano,16 luglio 2019 – «Tranquilla, lui è uno che parla solo e non fa nulla, esagera». Ecco, queste parole a una donna che trova il coraggio di denunciare un ex che la perseguita non devono mai essere dette. Perché formalizzare una denuncia nei confronti dell’uomo a cui si è stati legati da una relazione o peggio all’uomo che si è scelto come marito è sempre un percorso doloroso che va aiutato e incoraggiato.

I casi di stalking, di persecuzione ostinata nei confronti della donna che lascia, sono davvero tanti, lo dicono i dati della Procura. Secondo quanto confermano gli investigatori del dipartimento «Fasce deboli» di Milano, ogni giorno arrivano sul tavolo del procuratore aggiunto Letizia Mannella quaranta fascicoli che raccontano casi di stalking, violenze sessuali, e maltrattamenti, dei quali 10 sono classificati come «urgenti». Tradotto significa che ci sono dieci casi di persone che ogni giorno rischiano conseguenze gravissime. Perché chi le ha maltrattate in famiglia ripeterà il comportamento il giorno dopo, perché chi è stata violentata ha saputo descrivere con i dettagli la persona che gira libera e potrà rifarlo, perché lo stalker non si arrenderà mai fino a quando la loro ex sarà viva. Ce n’è uno di casi, particolarmente urgente, che sta a cuore agli investigatori.

Il caso di una donna che dopo avere subito botte e violenze per anni ha deciso di lasciare il marito. Solito copione di minacce: sessanta telefonate al giorno, offese e «ti ammazzo» ripetuto in tutti gli sms. La donna però ha deciso di ritirare l’ultima denuncia, ha paura e questo complica il quadro. Succede spesso, secondo gli esperti. È incredibile quanto la donna perdoni situazioni che quasi non sono raccontabili. Spera sempre che le cose tornino a posto, che se lei rinuncia a quell’ultima denuncia forse lui si calmerà. Non è mai così. E si arrivano ai casi estremi, come quello di Deborah che sapeva di essere ormai morta anche da viva, che ha urlato aiuto, inutilmente. Impegnati sul campo nella battaglia per salvare questi casi «urgenti», c’è la procura, c’è la polizia e ci sono i carbinieri. Ma non bastano. Ci sono troppe donne come Deborah, i casi aumentano in maniera esponenziale, le minacce si moltiplicano con rabbia e odio nei confronti delle donne. Una tragedia culturale e sociale.

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