Milano, 30 novembre 2021 - Molestie, offese, minacce: un incubo durato almeno 9 mesi. Frasi deliranti come "W i femminicidi, la guerra è aperta" e vandalismi anche contro l'auto. Tutto per dare il tormento alla presidente di un'associazione che da anni nell'hinterland milanese "si occupa di laboratori e progetti solidali e culturali e di sensibilizzazione, tra cui la lotta alla discriminazione di genere e al femminicidio". Lui è un 50enne, accusato di stalking, condito però anche da "inneggiamenti al fascismo ed alle Ss". Il gip di Milano Guido Salvini, nell'inchiesta del pm Maria Cardellicchio e della Polizia locale, ha disposto il "divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa e del divieto assoluto di comunicazione con la stessa in qualunque forma".
Il 50enne "in più occasioni - sottolinea l'ordinanza - insultava e minacciava" la donna "perché non voleva continuare ad avere una relazione amichevole con lui" con frasi come "mi diverto a farti soffrire" e danneggiando le ruote dell'auto. Diceva pure di "conoscere molta gente proveniente dalla Calabria e da territori ad altissima densità mafiosa" invitandola "a stare attenta anche per i suoi tre figli". Anche alla macchina del marito tagliò le gomme.
Dal novembre 2020, poi, avrebbe danneggiato più volte anche il "Muro delle donne", un'opera realizzata dalla donna, strappando "i cartellini che riportavano i nomi delle donne vittime di femminicidio". Lei come risposta postò sui social un appello "provocatorio" al responsabile invitandolo a "rendersi noto e gli offriva un corso di teatro gratuito affinché potesse rendersi conto del senso del suo comportamento".
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