Milano, sorveglianza speciale per 26 stalker

Tante sono le misure di prevenzione emesse nel 2019 dal tribunale nei confronti di uomini e donne (solo una)

Stalking (Foto repertorio)

Stalking (Foto repertorio)

Milano, 20 gennaio 2020 -  Ventisei in un solo anno. Sono provvedimenti di sorveglianza speciale (con l’obbligo di rientrare in casa entro una certa ora) ma anche ordini di allontanamento da una località o divieto di avvicinamento a una certa persona. Sono state in tutto 26 le misure di prevenzione personale emesse nel 2019 nei confronti di soggetti ritenuti “pericolosi socialmente“ perché gravemente indiziati di stalking: tutti uomini eccetto una donna.

Il dato proviene dalla stessa Sezione autonoma misure di prevenzione del tribunale, presieduta dal giudice Fabio Roia. E l’analisi dei numeri offre anche una seconda considerazione: se l’intera “torta” di misure emesse l’anno scorso è stata di ben 170 decreti (colpiscono di solito persone in contatto con la criminalità, evasori fiscali, ma anche corruttori...) la fetta dei decreti destinati agli stalker si avvicina al 20 per cento. Tra i destinatari già saliti nel corso dell’anno alla ribalta delle cronache c’è per esempio l’unica donna, quella Sara Del Mastro da poco rinviata giudizio per aver gettato dell’acido addosso a un suo ex, dopo che il giudice di Busto Arsizio ha respinto la sua proposta di patteggiamento a cinque anni di carcere. Tra gli uomini, uno è i Giacomo M., molestatore seriale di ragazzine attraverso Facebook, una vita passata dietro allo schermo del pc, 28 anni compiuti da poco, quattro già passati in carcere, per atti persecutori e istigazione al suicidio, più due ai domiciliari. E poi Marco S., pedofilo con due profili Facebook attraverso i quali, spacciandosi o per adolescente o per fotografo, reclutava ragazzini offrendo da 20 a 100 euro per prestazioni sessuali.

Realtà giudiziaria spesso discussa quella delle “misure di prevenzione” (quando sono di tipo patrimoniale aggrediscono beni mobili e immobili dei soggetti destinatari) perché possono anche anticipare una sentenza di colpevolezza e fondarsi come detto sulla “pericolosità sociale” anche solo sulla base di “gravi indizi“. In più, la misura preventiva scatta dopo un contraddittorio tra le parti molto limitato e non dopo un vero “processo”. Utilizzata in origine , di fatto, soprattutto per aggredire i patrimoni dei mafiosi, l’applicazione di questa normativa si è allargata via via ad altre categorie di soggetti fino a ricomprendere dal 2017 anche gli autori del reato di stalking. Dallo scorso agosto poi, con l’entrata in vigore del “codice rosso”, una misura di prevenzione può essere inflitta anche agli autori di maltrattamenti in famiglia. La prima settimana di febbraio il tribunale milanese valuterà proprio la prima richiesta di misura preventiva nei confronti di un uomo accusato di maltrattamenti.

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